Il coronavirus viaggia velocemente verso il picco della sua seconda ondata.
Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 32253 nuovi positivi al giorno, ossia +6030 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti (ieri era +6878).
Gli incrementi maggiori rispetto ai sette giorni precedenti si registrano in Basilicata (+79,8%), Bolzano (+69,6%), Piemonte (+46,7%), Calabria (+41,8%), Sicilia (+41,3%), Puglia (+34,5%), Veneto (+34,2%), Campania (+30,2%), e Emilia Romagna (+27,1%).
I pazienti in TERAPIA INTENSIVA sono complessivamente 2749, pari al 67,6% del massimo valore raggiunto (4068, il 3 aprile) e al 39% dei posti letto attualmente disponibili (7121, fonte: AGENAS). Negli ultimi sette giorni la variazione media dei pazienti in Terapia Intensiva è stata di +116 pazienti al giorno (era +104 nei sette giorni precedenti).
Il picco dei contagi appare davvero vicino in alcune Regioni, come Lombardia, Liguria, Trento, Marche, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise e Sargegna. La Valle d’Aosta, che per prima ha raggiunto i vertici di incidenza, pare già aver scavallato. Si deve attendere conferma qualche giorno che non vi siano inversioni, ed è oltretutto presumibile che in questa seconda onda il picco sia meno acuto che a marzo (non sono ancora effettive le ultime misure di contenimento, e le stesse sono meno rigide del primo lockdown), ma l'attesa non sarà lunga.
"Naturalmente c’è poco da festeggiare una volta in cima - scrivono gli esperti di "Pillole di ottimismo" - perché come dicevamo in questi giorni quello è il momento di maggior rischio per tutti, e prelude comunque a un periodo di ulteriore crescita dei carichi ospedalieri, già ora parecchio pesanti. Però anche i tassi di incremento dei ricoveri non sono più quelli di ottobre, e stanno lentamente assestandosi. I decessi hanno ancora tassi di incremento del 75%, ma anch’essi in riduzione: saranno gli ultimi a stabilizzarsi, e quindi a scendere".