Un video trash, cafone, negazionista e irrispettoso per tutte quelle persone che lottano ogni giorno contro il Covid.
Alla fine Angela Chianello, quella del "non ce n'è coviddi", di Mondello, esce con il videoclip. La canzone e il video sono ai limiti della denuncia. Una vera e propria istigazione a negare l'esistenza di una pandemia che solo in Italia ha fatto oltre 40 mila morti. "Non ce n'è, non c'è niente", neanche a dirlo, è il ritornello della canzone. La signora Chianello è accompagnata nel video da decine di ragazzi, palestrati e tatutati, e ragazze sinuose e mezze nude. Tutti vicini e senza mascherina. Anzi, è proprio emblematica la parte in cui un tipo che si atteggia da capopolo prende le mascherine e le lancia contro la telecamera.
Eppure Angela è indagata dalla polizia di Stato assieme al suo web manager per aver realizzato il videoclip musicale, occupando abusivamente ed arbitrariamente un’area demaniale marittima in concessione, in assenza della licenza di pubblica sicurezza e di agibilità dei luoghi nonché in violazione delle disposizioni anticontagio e disattendendo il divieto di tenere spettacoli anche all’aperto.
I poliziotti del Commissariato di Mondello, in virtù di quanto ricostruito anche attraverso l’acquisizione di filmati, video e notizie dai principali social network e da alcune testate giornalistiche on line, hanno ricostruito come, la mattina di domenica, intorno alle 7, un nutrito gruppo composto da circa 20 persone fosse intento a ballare e cantare senza indossare dispositivi di protezione individuale ed in violazione del prescritto distanziamento sociale, ispirati alla frase pronunciata dalla signora agli inizi di questa stagione estiva secondo la quale “A Mondello non ce n’è Coviddi”. Sul web l’anticipazione del video ha creato subbuglio: decine i post di persone indignate per il videoclip sulle Note di “Non ce n’è”.