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12/11/2020 06:00:00

Coronavirus, già pieno il reparto di Pneumologia a Marsala. E nel frattempo ... 

 Non si arrestano i contagi e non frena la curva del Covid-19, gli ospedali sono pieni, vengono smontati interi reparti per dare spazio ai posti letto Covid.

Palermo è in guerra, i medici annaspano, chiedono aiuto, oltre alla responsabilità lavorativa fanno i conti con la stanchezza e con il peso emotivo.

Accade così, in ogni singolo ospedale della Sicilia. A Marsala l’appena trasferito reparto di Pneumologia, da Trapani, si è riempito di ricoverati in poche ore.

I medici e tutto il personale sono sul fronte, non si risparmiano, continuano a dire di stare attenti, di non sottovalutare il virus subdolo, che colpisce tutti e miete vittime.

Non sono mancate nelle ultime settimane fake news divulgate sui social, spesso proprio veicolate dal gruppo facebook “Marsala ojè”, in cui si afferma che gli ospedali sono vuoti, che i medici sono braccia rubate all’agricoltura, che si tratta di una banale influenza. Ognuno arriva con una sua diretta e pensa di poter essere all’occorrenza virologo, infettivologo, rianimatore. Tutti esperti, soprattutto di qualunquismo.

Questo accade nel silenzio più assoluto dei vertici della Sanità, Tp24 ha chiesto di poter accedere al Paolo Borsellino di Marsala per un reportage, per mostrare alla città e alla provincia, ai negazionisti, che il Covid c’è, che i medici lavorano a reparti pieni e che evidentemente a negare la realtà si esce sconfitti. Lo hanno fatto a Palermo e in altre realtà.

La direzione di Trapani, attraverso il suo commissario Zappalà, ha negato l’autorizzazione: non è opportuno, non è il momento, queste le parole. Un’occasione mancata per la sanità locale di mostrare il suo volto umano e capace, di mostrare non i numeri di bilancio, e nemmeno dei medici e infermieri, ma la qualità che c’è e resiste nonostante le criticità. Tante. Troppe.

Tutto ciò accade mentre si continua a morire, nel nisseno una intera famiglia: mamma di 72, padre di 80,figlio di 50, tutti deceduti per polmonite bilaterale.

Il virus non risparmia nessuno, in Sicilia ci sono 65 positivi tra i soccorritori del 118, 20 in isolamento.

Renato Costa, commissario per la Pandemia in Sicilia, lo ha detto chiaro: il sistema reggerà al massimo per altri 10 giorni.

In sofferenza nel frattempo ci sono tutte le altre patologie, operazioni di routine che sono state rimandate, con la consapevolezza che non si muore solo di Covid, che le altre patologie irrompono nel silenzio assordante di una Sanità che muore.