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14/11/2020 08:18:00

Strage di Pizzolungo, condannato a 30 anni il boss Galatolo 

 Trent’anni di carcere per il Boss mafioso Vincenzo Galatolo, accusato di essere uno dei mandanti della strage di Pizzolungo. La sentenza è stata emessa oggi dal gup del Tribunale di Caltanissetta, Valentina Balbo che ha accolto la richiesta avanzata dai pm Gabriele Paci e Pasquale Pacifico al termine della requisitoria. Nella strage di Pizzolungo, nel 1985, morirono una giovane madre, Barbara Rizzo Asta, di 33 anni con i suoi due gemellini di 6 anni, Salvatore e Giuseppe Asta.

L’obiettivo della mafia era in realtà il magistrato Carlo Palermo. Per lui era pronta un’autobomba. Ma la donna è passata pochi istanti prima ed è morta con i suoi figli. Oggi la sentenza. Ad accusare il boss, tra gli altri, la figlia, Giovanna Galatolo, collaboratrice di Giustizia.

Un nuovo tassello in una vicenda ancora in parte misteriosa. Siamo, infatti, al quarto processo. Il primo contro gli esecutori, tutti appartenenti al clan di Alcamo, poi assolti in via definitiva dalla Cassazione, dopo una condanna in primo grado. Altri due processi hanno visto condannati in via definitiva come mandanti i capi mafia Totò Riina e Vincenzo Virga e i boss palermitani Nino Madonia e Balduccio di Maggio.

Il processo a Galatolo, già da tempo in carcere al 41bis, nasce dalle accuse della figlia, Giovanna. "Non appena il telegiornale diede la notizia mia madre iniziò a urlare: "I bambini non si toccano". Mio padre le saltò addosso, cominciò a picchiarla, voleva dare fuoco alla casa". E ancora: "Avevo vent’anni a casa sentivo mio padre che diceva: "Quel giudice è un cornuto"".