Quantcast
×
 
 
13/01/2021 09:18:00

Verso la crisi. Oggi si dimettono le ministre di Italia Viva 

 Nella notte, con un Consiglio dei ministri durato dalle 22.15 alle 0.50, il governo ha approvato la bozza del Piano di ripresa e resilienza che nelle prossime ore arriverà alle Camere per la discussione e eventuali ritocchi.

Le due ministre di Italia Viva, vestite entrambe di nero, si sono astenute. È considerato l’ultimo atto del governo Conte.

«Alle 17 di oggi è prevista la lettera con cui le ministre della Famiglia Elena Bonetti e dell’Agricoltura Teresa Bellanova, insieme al sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto, annunceranno il loro addio. Seguirà una conferenza stampa» scrive Repubblica. 

«“Ragazzi, poche storie, preparate gli scatoloni”. Teresa Bellanova è una donna passionale e concreta, non le piace alimentare false illusioni. Quando di buon mattino arriva nel suo ufficio in Via XX Settembre preferisce evitare i convenevoli. Dice subito ciò che i collaboratori temevano, ma avrebbero preferito non sentire: da oggi (salvo miracoli) si torna a casa» racconta sempre Repubblica. 

La Bellanova, 62 anni, ex bracciante, dice: «Tornerò in Parlamento, continuerò a fare politica. Non si libereranno di me così facilmente». La Bonetti, 46 anni, professoressa universitaria, dottorato in matematica, vuole tornare ai suoi studi: «Da brava scout ho sempre lo zaino in spalla».

Nella tarda mattinata di ieri, da Palazzo Chigi è uscita una nota piuttosto minacciosa: «Se il leader di Italia Viva si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il suo sostegno».

«L’ex premier, a chi gli gira il lancio sul telefonino, risponde secco: “Peggio per loro”. Comincia così il giorno che segna la fine del Conte due».

Nel pomeriggio, in Senato, attorniato da alcuni cronisti, Matteo Renzi ha commentato: «Se il presidente del Consiglio ha preso questa linea, evidentemente è convinto di avere i numeri e va bene così, si chiama democrazia parlamentare, e noi si va all’opposizione».

Ora, la grande questione è: cosa farà il centrodestra se la crisi arriverà in aula? Berlusconi chiuderà un occhio sulla fuoriuscita di qualcuno dei suoi, come accadde con il gruppo Ala, guidato da Denis Verdini, che andò a puntellare il governo Renzi?