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22/01/2021 09:14:00

La bambina di dieci anni "uccisa da Tik Tok" a Palermo. Cosa sappiamo 

Come stiamo raccontando da ieri su Tp24,  a Palermo una bambina di dieci anni è morta per una gara di soffocamento su TikTok: s’era legata una cintura alla gola. Ecco cosa sappiamo. 

Mercoledì sera, a Palermo, in una modesta abitazione di via Schiavuzzo, nel quartiere popolare della Kalsa, in pieno centro storico, Antonella Sicomero, una bambina di 10 anni – la più grande di tre sorelle, il padre muratore a giornata, la madre casalinga in attesa della quarta figlia - si è ritirata in bagno portandosi dietro il cellulare, un regalo avuto per la sua prima comunione, da cui non si separava praticamente mai.


«Ai genitori aveva detto che stava facendo la doccia» scrive Repubblica.


Passano i minuti ma Antonella, da quel bagno, non esce più. «Va’ a vedere che fine ha fatto tua sorella» dicono i genitori alla figlia più piccola, cinque anni appena. La porta non è chiusa a chiave e così, a un certo punto, la sorellina la apre.


«Di fronte alla scena della bimba per terra, con al collo la cintura di un accappatoio, le urla, l’arrivo immediato dei genitori: Antonella non respirava più. Fra le grida strazianti la richiesta di aiuto, il 118 che risponde con un disco e con un messaggio registrato e allora la corsa in automobile, in orario di poco anteriore al coprifuoco» aggiunge La Stampa.


Alle 21.04 l’arrivo in codice rosso all’ospedale pediatrico Di Cristina. I medici hanno perso da subito le speranze: il cervello è andato in anossia, non ha ricevuto ossigeno per tanti, troppi minuti.•
È stata l’altra sorella, 9 anni, a spiegare ai genitori perché Antonella avesse una cintura intorno al collo. «Stava facendo il gioco dell’asfissia, io lo so».


Il sospetto è che la bambina stesse partecipando al Black out challenge, una sfida che consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più possibile, sia andata in quel bagno, si sia messa davanti allo specchio, abbia preso la cintura di un accappatoio e l’abbia stretta alla gola, il tutto riprendendosi con il cellulare. Sul caso stanno indagando sia la procura ordinaria sia la procura minorile, la polizia postale ha sequestrato il cellulare della bambina per saperne di più. Il portavoce italiano di Tik Tok, intanto, ha escluso qualsiasi coinvolgimento con il gioco e si è detto pronto a collaborare con le indagini.


«C'è però anche l'inquietante ipotesi di istigazione al suicidio, formulata dalla Procura minorile, retta da Massimo Russo: e qui i possibili sospettati non possono che essere bambini, probabilmente nemmeno imputabili, perché di età inferiore ai 14 anni» aggiunge La Stampa.


Alle 13.30 di ieri il coma in cui è sprofondata Antonella è diventato irreversibile. Nel primissimo pomeriggio i medici hanno dichiarato la morte cerebrale. I genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Il Comune di Palermo ha deciso di esporre le bandiere a mezz’asta a Palazzo delle Aquile.


«Le challenge sono una componente fondamentale di TikTok. Quelle normali, come balletti, giochi e cose del genere, sono molto frequenti: un influencer di spicco lancia una sfida e tanti suoi follower parteciperanno. Poi però possono diffondersi sfide molto più pericolose, come la black out challenge, che è una sorta di gare di apnea fino a svenire (o peggio): in periodo pandemico, per la noia, i più giovani possono essere ancora più vulnerabili» [Federico Rognoni, 20 anni, social media strategist e influencer, 246.000 follower, a Repubblica].


I bambini vanno tenuti fuori dai social?
«Decisamente sì. È come dire a tuo figlio di dieci anni: “Esci di casa, prendi il treno per Milano o Roma, passa una bella giornata e torna alla sera”. I bambini non hanno abilità per fare questo, e se non le hanno non possono inventarsele. Devono essere allenati, preparati, istruiti. Le neuroscienze ce lo dimostrano in tutti i modi: quello dei social – ma la rete in generale – è un territorio iperstimolante, ipereccitante. Ed entrare in quei territori senza le difese specifiche è rischioso, perché ci si può fare davvero molto male».
TikTok è frequentatissimo da bambini, anche con il consenso delle famiglie: non è un social per i più piccoli?
«TikTok è una fiera dell’esibizione, della sessualizzazione precoce, della seduzione, della competizione: per quale motivo devo far entrare mio figlio dentro a quella dimensione? Io non riesco a pensare che ci sia un TikTok a misura di decenne, così come non c'è un sito pornografico adatto a un dodicenne: però migliaia di decenni sono su TikTok e migliaia di dodicenni accedono alla pornografia»
[Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, su La Stampa].

«Angelo Sicomero cerca calore dentro al suo piumino verde, adesso troppo leggero per il gelo nel cuore. “Mia figlia, la mia Antonella che muore per un gioco estremo su TikTok. Come posso accettarlo? Spiegatemelo”, il papà si asciuga le lacrime davanti all’Ospedale dei Bambini» racconta Repubblica.

«“Un angelo era, l’angelo di questo vicolo”. Le donne in strada, riunite a capannello, le sedie davanti alle persiane semichiuse, le vestaglie addosso come a casa, un coro affranto e sbigottito. “Era la figlia di tutti”, riesce a dire una donna prima di essere zittita dal marito al balcone: “Lasciateci in pace”. Una bambina bruna corre via con le lacrime agli occhi. “Era la sua migliore amica, dalla mattina alla sera a giocare insieme”» aggiunge La Stampa.



Cronaca | 2024-04-18 12:25:00
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