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08/02/2021 10:30:00

"Benvenuti a Marsala, la città in cui si può fare di tutto" 

 Benvenuti a Marsala, la città in cui si può fare di tutto!

Difficilmente potrete trovare in una città la stessa tolleranza che c’è a Marsala, le cose che qui si possono fare hanno limiti tanto scarsi da risultare il più delle volte vacui.

Ad esempio potete transitare in qualunque strada esistente con le auto. Anche in strade tanto strette da costringervi a sfiorare i gomiti dei passanti o da costringere i passanti stessi a schiacciarsi contro il muro attendendo il vostro passaggio e poi, ancora, il passaggio della macchina successiva. 

Potete sostare davvero dovunque, anche su marciapiedi, strisce pedonali e persino nelle piazzette storiche. 

Potete tranquillamente considerare i posti per disabili come ordinari posti di riserva. 

Potete montare ogni tipo di cilindro o marmitta nei motorini, qualunque sia il rumore che la gente debba sopportare al vostro passaggio. Tanto potrà riprendere tranquillamente a conversare appena vi sarete allontanati abbastanza. Dovrà solo attendere il vostro allontanamento e poi l’allontanamento dell’ennesimo motorino illegalmente modificato che transita.

Potete lasciare la macchina sotto l'attenta custodia di qualunque posteggiatore abusivo, anzi, potete lasciare le chiavi direttamente a lui riconoscendolo quale autorità della piazza o della strada.

Se lavorate per i corrieri potete immettervi anche con i furgoni in via 11 maggio alle 10 del mattino. Fermandovi e ripartendo continuamente per lasciare il pacco successivo e senza mai spegnere il furgone. La gente dovrà pur sopportare quell'inondazione di smog per qualche minuto ogni giorno. E, data l'abitudine, si potrà fare tranquillamente e continuamente da parte al vostro passaggio.

Potete costruire case dovunque, anche a 10 metri dal mare. Anzi potete addirittura avere un viale murato che collega il vostro salone direttamente alla spiaggia. Un viale, murato e abusivo come il resto della casa, che sia addirittura più lungo dello spazio di spiaggia che avrete lasciato tra il vostro cancello abusivo e il mare. Alla fin dei conti i bagnanti potranno pur stringersi, la bellezza paesaggistica non serve e non serve neppure mantenere alta l'attrazione turistica. La nostra città è già troppo benestante per aver bisogno di puntare anche sul turismo.

Invece se non avete una casa abusiva davanti al mare potrete tranquillamente affittarla in nero. Il ragionamento civico "questa costruzione è tossica per la nostra città, devo avere almeno il buon senso di non affittarla" non è importante e non è richiesto. 

Potete votare candidati al consiglio comunale o presso gli altri enti locali che possano vantare nessuna esperienza pregressa e la sola licenza di terza media. E potete farlo anche solo perché vostro cugino vi ha chiesto questo favore. Tanto, alla fin dei conti, non serve una buona amministrazione nella nostra città: è già perfetta! 

Ma da qualche giorno c'è una bella novità rispetto a quel che si è sempre potuto fare!

Sì, da qualche giorno è stato ampiamente dimostrato che è possibile anche abbattere edifici del centro storico per costruire al loro posto immonde palazzine avveniristiche. Da oggi potrete quindi, per pura speculazione urbanistica o per pura mancanza del poco importante rispetto civico, anche interrompere l'uniformità stilistica dei prospetti, delle strade e delle piazze del centro storico. E potrete farlo erigendo strutture di cemento e metallo persino accanto alle chiese gioiello e simbolo del barocco siciliano. Non serve che vi impegniate a restaurare gli edifici già presenti e non serve neppure che la soprintentenza si impegni a indicarvi quella come unica strada possibile e lecita. Potrete abbattere ed erigere qualunque cosa.

Sicuramente chi comprerà quelle casette (cosa che potrà fare senza problema di ordine etico alcuno) avrà legittimato il danneggiamento del poco importante carattere storico, architettonico e stilistico del centro, ma, in compenso, avrà guadagnato delle terrazzine di metallo da cui potrà affacciarsi per gli anni a venire e dimostrare il senso del gusto e l'alto profilo intellettuale che gli appartiene e che l'avrà spinto a comprare una di quelle casette dal prospetto futuristico. Quella persona, almeno fuori dai confini della città in cui tutto è possibile, non farà carriera come critico d'arte, certo, ma almeno avrà fatto buon uso del suo legittimo diritto di poter fare qualunque cosa in questa, sempre meno bella, città. 

 

Lorenzo Genna