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17/02/2021 06:00:00

Sottosegretari siciliani: il totonomi. Intanto Pierobon verso l'addio al Governo Musumeci

 Il nuovo governo Draghi ridisegna degli scenari e degli equilibri del tutto nuovi per la Sicilia, che nel frattempo è rimasta a secco di Ministri.

C’è un toto nomi che si sussegue, nulla di certo ma i partiti faranno la loro parte. Intanto Italia Viva vorrebbe avere una sua rappresentanza, il nome che più di altri circola come sottosegretaria è quello della senatrice catanese, Valeria Sudano. In Sicilia orientale la coppia politica Sudano-Luca Sammartino sono forti incassatori di consensi, la nomina consentirebbe maggiore agilità politica e un rafforzamento delle posizioni. Per dare spazio alla Sudano il passo indietro è chiesto a Francesco Scoma, che ambisce a diventare sindaco della città di Palermo e per questo sta tessendo una tela di dialoghi che potrebbero diventare alleanze. A voler rimanere a fare il presidente dei senatori del partito di Matteo Renzi è Davide Faraone.

Quasi certamente potrebbe non avere alcuna riconferma Giancarlo Cancelleri del Movimento Cinque Stelle, la sua corrente è quella di Luigi Di Maio che ha trovato nuovamente spazio agli Esteri, mentre altri pentastellati chiedono una postazione : da Giorgio Trizzino a Barbara Floridia.

Il fatto che la Sicilia sia stata dimenticata da parte del governo centrale ha fatto drizzare le antenne a Gianfranco Miccichè, la stortura è stata fatta notare subito al presidente Silvio Berlusconi.

Il presidente dell’ARS cerca di mandare avanti in un ruolo di primo piano il fratello Gaetano, ad essere premiate tuttavia potrebbero essere sempre le donne, alcune peraltro non avrebbero alcun buon rapporto con Miccichè come Stefania Prestigiacomo e Giusi Bartolozzi. In casa Pd i nomi che circolano sono quasi tutti declinati al maschile, anche per la Sicilia, così potrebbe tornare al governo con un ruolo da vice ministro Peppe Provenzano, essere nominato sottosegretario Carmelo Miceli ovvero uno dei nomi su cui i deputati regionali dem spingono è quello di Teresa Piccione.

Giochi di nomi che si incastrano come un puzzle anche nella politica regionale, a lasciare la poltrona da assessore è Alberto Pierobon, il veneto che è stato chiamato da tecnico, ma in quota UDC, ad occuparsi di rifiuti in una terra che non ha mai visto una seria riforma del settore.

Via Pierobon e dentro una donna, Nello Musumeci non può rischiare di far decadere l’intera giunta e il tempo sta per scadere: il pronunciamento del Tar, avverso il ricorso presentato dal Pd per una giunta tutta maschile, è atteso per il 25 febbraio.

Chi sarà la donna che succederà a Pierobon non è ancora certo, la scelta dovrà farla l’UDC ma in mancanza sarà il presidente a indicarla, possibilmente rimodulando le deleghe del suo esecutivo.