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05/03/2021 06:00:00

“Ecco perché le varianti preoccupano anche in Sicilia”

Massimo Enzo Farinella, direttore di Infettivologia al “Cervello” di Palermo e componente del Comitato tecnico scientifico regionale, le varianti preoccupano, sono arrivate anche in Sicilia. Che differenza c'è con il Coronavirus che abbiamo conosciuto finora?

Le varianti sono, appunto, delle mutazioni del virus che acquisisce della caratteristiche che il ceppo iniziale magari non aveva. Alcune di queste caratteristiche sono legate alla velocità di diffusione, quindi alla contagiosità che per alcune varianti sembrerebbe essere maggiore rispetto al ceppo iniziale.

Le varianti colpiscono anche le fasce più giovani, ci sono anche bambini ricoverati. C'è stata anche una mutazione da questo punto di vista?

Certo. Alcune mutazioni riguardano non solo la velocità di diffusione, ma anche il target di popolazione colpito. Se nella prima parte del 2020 erano colpite, con sintomi, prevalentemente over 40, oltre agli anziani, adesso, contrariamente a quanto si diceva, ci sono segnalazioni che interessano giovani e molto giovani addirittura.

Ognuno di noi cosa può fare materialmente per fronteggiare queste varianti?

Dobbiamo avere, ciascuno di noi, comportamenti responsabili nella nostra vita quotidiana. Comportamenti elementari, che però, sono, fondamentali per contenere la diffusione del virus. Adesso è molto suggerita la mascherina con un livello di filtrazione superiore a quelle chirurgiche, cioè le ffp2, che danno una protezione ancora più importante soprattutto all'interno di ambienti chiusi. Questa è una delle precauzioni che non bisogna dimenticare, insieme al distanziamento fisico, aumentato come margine di sicurezza. Alcune varianti si concentrano più nella saliva e più facilmente si diffondono nell'ambiente, il distanziamento fisico è un'altra delle armi che abbiamo.

In questo momento la Sicilia non sta soffrendo come altre parti del Paese, gli ospedali non sono sotto stress, ma siamo nel pieno della terza ondata. Cosa prevede per l'Isola, ci sarà un'impennata dei contagi?

Come avvenuto nella prima fase dell'epidemia, la diffusione del virus non è omogenea per tutto il territorio nazionale. Si sta riproponendo un modello che purtroppo abbiamo già visto, cioè le regioni del Nord purtroppo falcidiate, con una chiarissima ripresa dell'ondata epidemica, tanto da non avere la ricettività necessaria di alcuni centri, ed essere costretti a trasferire i pazienti in altre province. Questo purtroppo è un film brutto che abbiamo già visto. Ci sono dei focolai con delle varianti in Toscana, Umbria, Campania. Questo fa capire che, al di là delle precauzioni, purtroppo la circolazione dei virus continua ad esserci. Potrebbe accadere che anche in regioni, come la Sicilia, in cui attualmente gli indicatori epidemiologici sono tutto sommato rasseneranti, e dopo le settimane di chiusura ci sono degli allentamenti, in preda all'entusiasmo per essere in zona gialla, ci si riversi per le strade e in una movida incontrollata. E' una situazione di equilibrio molto fragile. Dobbiamo essere molto più responsabili adesso rispetto a prima, perchè proprio ora ci si gioca la possibilità di un ritorno alla normalità. Adesso i vaccini sono disponibili. Arriveranno altri vaccini molto più manegevoli, per vaccinare molti più soggetti. Sono vaccini simili a quelli antinfluenzali. La gente potrà essere vaccinata in gran quantità.

Quale variante è più pericolosa tra tutte quelle che abbiamo sentito?

C'è un capitolo di biologia dei virus da scrivere, siamo in fase di osservazione. La variante che circola di più in Italia è l'Inglese, che non è più pericolosa in ottica di letalità legata al Covid ma è molto più contagiosa. Ed essendo molto più contagiosa, statisticamente contagerà molte più persone e statisticamente possono esserci più persone che possono aggravarsi e morire. Quella più temibile, dal punto di vista clinico, è la variante Sudafricana, che non circola ancora da noi. Al di là dei nomi quello che deve preoccupare è che se non ci affrettiamo e corriamo più del virus riuscendo a vaccinare più persone, probabilmente avremo dei momenti in cui sarà necessario alzare il livello d'attenzione.