Dopo i commenti negativi sui social, dopo i numeri sparati dal sindaco Massimo Grillo, le polemiche sui casi covid nelle scuole, gli insegnanti dell'Istituto Sirtori di Marsala rompono il silenzio.
Una lettera aperta dei docenti della scuola che nei giorni scorsi è finita nell'occhio del ciclone per alcuni casi covid e per l'allarme, poi infondato, del sindaco Grillo, quello sui 100 casi al Sirtori. Allarme che ha fatto scattare una raffica di appelli al "chiudete le scuole!". Gli insegnanti sono rimasti in silenzio per tutto questo tempo, continuando, appunto, ad insegnare. Adesso scrivono una lettera aperta in cui chiedono rispetto per la Scuola, che significa rispetto per i ragazzi che la frequentano e che stanno vivendo un'epoca molto incerta e destabilizzante. Ecco la lettera.
Con grande amarezza, dopo giorni di silenzio, sentiamo l’esigenza di parlare, di dire la nostra. Anche il silenzio di questi giorni ci è costato fatica, il primo impulso è quello di ribattere, di rispondere a tono, ma che insegnanti saremmo stati?
Quale esempio per i nostri alunni? Ecco che il silenzio diventa la prima arma possibile capace di fare ordine nei pensieri, prima di far correre le parole… un silenzio operoso perché negli ultimi giorni, pur nell’occhio del ciclone, tra mille battute sul nostro Istituto, meme e commenti ironici sul web, abbiamo continuato a fare quello che abbiamo sempre fatto: Scuola.
La pandemia in atto ha portato all’evidenza delle criticità che da sempre erano note e che oggi sembrano essere diventate all’improvviso importanti: locali non adeguati, classi troppo numerose, personale insufficiente, ecc.
E tutti all’improvviso si sono ritrovati ad essere esperti di "cose della scuola", un luogo troppe volte dato per scontato, eppure così sconosciuto per molti. In questi mesi abbiamo constatato che tutti, a loro dire, sanno cosa è meglio fare in una scuola e di una scuola, tutti hanno la soluzione perfetta per problemi che nemmeno immaginano.
La Scuola è il luogo in cui si impara a vivere da cittadini, si ribadisce, si rafforza l’importanza del rispetto delle regole (anche quando questo non sempre avviene in società), si impara il rispetto e la convivenza con l’altro anche quando è diverso da noi o ha idee differenti.
Ormai da più di un anno ci siamo rimboccati le maniche e siamo ritornati in classe con un sorriso rassicurante, cercando di dare il meglio di noi stessi; da marzo 2020 abbiamo dovuto reinventarci con la DAD, così come abbiamo fatto a settembre, rientrando in classe non senza preoccupazioni nella consapevolezza che la comunità scolastica non è un luogo chiuso e tutti i gesti compiuti da ciascuno, dai docenti alle famiglie, hanno delle ripercussioni sulla vita di tutti gli altri.
Abbiamo fatto corsi online, risposto a messaggi, videochiamate, chat, mail … a tutte le ore; abbiamo fatto squadra, ci siamo aiutati e fatti forza a vicenda, abbiamo supportato le famiglie nella creazione di account, invio di materiale o fatto anche solo delle chiamate per sapere come stavano i nostri alunni. Ogni giorno continuiamo a ripetere a bambini e ragazzi di mantenere il distanziamento e tenere la mascherina sul naso mentre in cuor nostro vorremmo solo rivederli abbracciarsi e sorridere.
Chi non è entrato in una scuola dopo l’inizio della pandemia probabilmente non sa che all’interno dei locali scolastici le regole sono rispettate come forse in nessun altro posto. Se tutti rispettassimo le regole nella vita di tutti i giorni come si fa dentro una scuola, certamente non saremmo in questa situazione!
Eppure leggiamo i commenti sui social in cui si dice che si devono chiudere le scuole… e magari dopo due settimane che si devono riaprire perché i ragazzi non ce la fanno più.
In una società in cui i leoni da tastiera rischiano di farla da padroni, ci impegniamo ogni giorno per far crescere teste pensanti, per aiutare ciascuno degli alunni che ci sono stati affidati ad acquisire
competenze e abilità in grado di aiutarlo ad essere un buon cittadino, una bella persona, a costruire il suo futuro cominciando dall’oggi…
Non vogliamo parlare di colpe e colpevoli, non cerchiamo la polemica sterile, vogliamo solo ribadire l’importanza e la centralità dell’Istituzione scolastica.
Non esprimiamo la nostra solidarietà alla nostra Dirigente, perché sarebbe come dire che è altro rispetto a noi. Ci piacerebbe, invece, che ciascuno guardasse alla Scuola, a tutte le Scuole, con il rispetto che queste Istituzioni meritano, in tutte le loro componenti, dai Dirigenti Scolastici al più piccolo degli alunni, senza strumentalizzazioni e in maniera serena perché la Scuola è interlocutore di tutti e nemico di nessuno.
Noi, nonostante tutto, continuiamo con passione e con amore a fare Scuola …
"La scuola è il nostro passaporto per il futuro, perché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo." (Malcolm X)
I Docenti dell’Istituto Comprensivo Sirtori