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24/05/2021 11:00:00

Trapani, vaccino negato ad una sessantenne celiaca

Ci sono cittadini di seria A e cittadini di serie inferiore. Dipende dall'età.

Ci sono persone celiache che rientrano nella categoria dei soggetti vulnerabili e persone affette dalla stessa patologia che in quella categoria non rientrano affatto. Dipende sempre dall'età. E' quanto ha detto un medico ad una donna di 60 anni, celiaca che voleva vaccinarsi. “Signora, mi dispiace, ma le tabelle riconoscono la comorbidità fino a 59 anni e considerato che lei ha compiuto 60 anni non può essere considerata un soggetto vulnerabile”.

Ergo, dose negata. Eppure il medico di famiglia, dopo aver controllato l'esame sierologico, aveva consigliato alla sessantenne di vaccinarsi “perchè lei rientra nella categoria dei soggetti vulnerabili”. La donna si è così presentata al centro vaccinale. La risposta del medico di turno l'ha lasciata interdetta.

“Mi sono informata – racconta la protagonista della vicenda- e mi risulta che diverse persone celiache pur avendo superato i 60 anni hanno beneficiato della vulnerabilità. Io, invece, no. C'è qualcosa che non quadra. Nel nostro Paese la legge non è uguale per tutti”. La donna ha compiuto 60 anni lo scorso mese di novembre. Un compleanno triste perchè aveva contratto il Covid. Da cinque anni è celiaca. Lo scorso mese di gennaio, un'altra amara sorpresa: ha ritirato i buoni spesa mensili erogati dall'Asp ed ha scoperto che l'importo era stato ridotto perchè aveva compiuto 60 anni. “E' triste – si rammarica – ed è anche un controsenso pensare che una persona celiaca, nonostante sia costretta a convivere con la malattia per tutta la vita, al compimento del sessantesimo anno di età perda i diritti acquisiti”.