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19/06/2021 11:15:00

Sicilia. La Regione vuole costruire due termovalorizzatori: pubblicato l'avviso

Al via la procedura per la realizzazione dei termoutilizzatori in Sicilia. Il dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti ha infatti pubblicato sul proprio sito (e a giorni lo sarà anche sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana e su quella comunitaria) l’Avviso per l’affidamento in concessione della “progettazione, costruzione e successiva gestione fino a due impianti per il recupero energetico da rifiuti non pericolosi”. I termoutilizzatori dovranno avere, ciascuno, una capacità di trattamento da 350 a 450 mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziabili e saranno situati: uno in Sicilia occidentale (nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Palermo o Trapani) e l’altro nella zona orientale (Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa).

L’iter seguito è quello della finanza di progetto, pertanto le risorse dovranno essere messe a disposizione dalla società aggiudicataria, che dovrà anche gestire l’impianto in concessione. Gli operatori economici interessati all’avviso pubblico, firmato dal dirigente generale del dipartimento Calogero Foti, dovranno inviare la documentazione entro novanta giorni per posta certificata alla mail: dipartimento.acqua.rifiuti@certmail.regione.sicilia.it

L’avvio della procedura per la realizzazione dei due impianti era stato preannunciato, nei giorni scorsi, dallo stesso presidente della Regione Nello Musumeci, in conferenza stampa con l’assessore al ramo Daniela Baglieri.

«Con questa scelta, condivisa da diverse Srr - commenta il governatore - apriamo una nuova stagione che consentirà alla Sicilia di liberarsi finalmente dalla schiavitù delle discariche e allinearsi alle più avanzate Regioni del Nord. Nel frattempo, dobbiamo lavorare per finanziare i nuovi impianti che i Comuni vorranno programmare e per incrementare la raccolta differenziata, già passata dal 20 al 42 per cento».


Fondi Psr, Scilla: «Tre milioni di euro per l'innovazione delle aziende agricole siciliane»
Supportare le aziende del territorio favorendo l’accesso ai servizi di consulenza attraverso organismi preventivamente selezionati: è questo l’obiettivo del bando per la sottomisura 2.1 del Psr 2014-2020, in via di pubblicazione.

«Il governo Musumeci interviene a sostegno delle aziende agricole siciliane con una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro – afferma Scilla – Si tratta di un intervento di rilevante importanza per gli imprenditori agricoli e/o forestali singoli e associati, i giovani agricoltori, le piccole e medie imprese insediate nelle zone rurali e i gestori del territorio, rappresentati da Comuni, Unioni di Comuni, Enti Parco. I soggetti interessati potranno usufruire del supporto di professionisti ai fini dello sviluppo e del miglioramento delle proprie aziende in un’ottica sempre più orientata verso la cooperazione per l’innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura».
«L’obiettivo è di accompagnare, attraverso tecnici e professionisti specializzati, con l’ausilio anche di sistemi tecnologici informatizzati, il processo di innovazione verso un’economia rurale più sostenibile, più competitiva, con meno impatto sui territori e con maggiori capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, con maggiore attenzione verso la biodiversità» sottolinea Scilla.

Le domande di partecipazione al bando “Sostegno allo scopo di aiutare gli aventi diritto ad avvalersi di servizi di consulenza” saranno digitalizzate utilizzando il portale Sian (Sistema informativo agricolo nazionale), il termine iniziale per la presentazione delle domande è il prossimo 24 giugno.
La documentazione integrale dell’avviso è in pubblicazione sul sito istituzionale del Psr Sicilia 2014-2020: https://www.psrsicilia.it/psr-sicilia-2014-2020/
 


Trasporti, al via in Sicilia app Wetaxi
 «Dove c’è miglioramento della qualità della vita dei cittadini, dove c’è innovazione, è bene che ci sia anche la Regione Siciliana. Ecco perché il governo Musumeci ha voluto ospitare il lancio dell’app e dei servizi di Wetaxi, venendo incontro alle richieste delle cooperative dei tassisti di Palermo, Catania e Messina che oggi, dopo l’emergenza covid-19, vogliono tornare a lavorare a pieno regime». Lo ha detto l'assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, Marco Falcone, in occasione della presentazione del nuovo servizio in Sicilia, questa mattina a Palazzo Orléans, con il ceo di Wetaxi Massimiliano Curto. Presenti anche Fulvio Bellomo, direttore generale del dipartimento Infrastrutture, Ignazio Chiappone, head of operations Wetaxi, Salvatore Cesarotti, presidente Social Taxi società cooperativa di Catania, Massimiliano Federico, presidente cooperativa Radio Taxi Palermo e Massimiliano Vita, presidente Radio Taxi Jolli società cooperativa di Messina.

«La mobilità via taxi - ha aggiunto Falcone - rappresenta per la Sicilia una risorsa che può evolversi e diventare sempre più vicina alle esigenze degli utenti. Abbiamo iniziato a parlare con la categoria nel momento più difficile, in piena pandemia, quando i motori dei tassisti sono stati spenti dal virus, ma da quella crisi è nata l’opportunità di varare dei sostegni per i lavoratori e poi, con una legge dell’Ars, di riconoscere la funzione di servizio pubblico per il comparto taxi. Il Governo Musumeci ha così posto le basi per la difesa di imprese e occupazione, sostenendo la spinta verso l’innovazione».

«Ringraziamo la Regione Siciliana e il presidente Musumeci - ha detto Massimiliano Curto, ceo di Wetaxi - per la vicinanza e il forte sostegno che viene accordato a un’iniziativa che ha un cuore siciliano. Abbiamo infatti iniziato a sperimentare l’app a Lampedusa, partendo da un progetto di ricerca che oggi consente alla Sicilia di essere la prima Regione d’Italia ad avere un servizio taxi unico regionale, accessibile anche a chi ha meno confidenza con la tecnologia. Grazie all’impegno delle cooperative, daremo ai clienti della Sicilia la possibilità di conoscere con certezza la tariffa massima per la corsa da prenotare, avvicinando i taxi alle esigenze delle persone ed elevando qualità ed affidabilità del servizio».