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02/08/2021 20:30:00

Marsala, scrive Massimo Bellina: "amministrazione incapace di risolvere i problemi ordinari"

 Che si debba ricorrere alla stampa locale per tentare di risolvere un problema con l’amministrazione comunale è di per se stesso anomalo e per certi versi frustrante, tuttavia quando ci si rende conto dell'atavica incapacità di chi si assume l'onere di governare a fornire risposte adeguate allora quest'approccio diventa quasi un fatto normale. Spiego succintamente di seguito quello che accade in una Città che si proclama a vocazione turistica ma che in realtà non ha nemmeno le credenziali per dirimere questioni di estrema ordinarietà.

Anni addietro, forse incautamente, ho acquistato delle villette in una zona molto suggestiva nel comprensorio della contrada Birgi a pochi chilometri dall’aeroporto. Dopo varie vicissitudini legate anche al fallimento dell’impresa che gestiva il progetto, ho finalmente terminato i lavori insieme ai mei compagni di cordata proprietari anch’essi di immobili nel medesimo residence che abbiamo voluto poi battezzare "Vista Mothia" per dare merito al bellissimo panorama antistante il complesso. Tutti i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte così come sono stati puntualmente pagati tutti gli oneri relativi a concessioni, opere di urbanizzazione etc. L’atto finale prima della presentazione della pratica relativa all’agibilità, è consistito come da prassi nel perfezionamento degli allacciamenti alla rete elettrica e a quella idrica.

Nessun problema particolare per l'utenza elettrica, problemi enormi ed inaspettati invece per quella dell'acqua della quale non ho mai visto nemmeno l’ombra. Interpellati più volte, funzionari e dirigenti dell’acquedotto rispondono che mai potranno assicurare una fornitura idrica decente in quel posto perché la pressione è insufficiente e pertanto chi vuole godersi il panorama deve pagarsi l’autobotte privata che, come prevedibile colma con entusiasmo ogni tipologia di serbatoio, oppure in alternativa usufruire del servizio di trasporto idrico comunale che è gratuito ma per comprensibili questioni logistiche inadeguato a garantire la continuità delle forniture.

Da un lato quindi c’è l’amministrazione che incassa gli oneri di urbanizzazione e sigla un contratto al quale sa di non potere adempiere esigendo anche un deposito cauzionale mai restituito ad oggi e dall’altra un cittadino esasperato che credendo inconsapevolmente nelle potenzialità del territorio, ha ceduto nel frattempo in affitto le unità abitative e si trova ora a dovere sopperire al mancato servizio idrico e pertanto a lenire l'estremo disagio delle persone che abitano l’immobile, pagando €40 per ogni autobotte di acqua acquistata. Facile intuire come questa situazione non possa essere sostenibile nel lungo termine e con ogni probabilità si arriverà ad una rescissione anticipata del contratto biennale con tutti i conseguenti danni a carico del sottoscritto.

Il fatto si configura chiaramente come un’autentica interruzione di un servizio pubblico che in realtà non è mai stato tale e pertanto qualora questo scenario dovesse confermarsi è ovvio che l’unica soluzione praticabile rimane l’inevitabile ricorso alla legge a tutela dei miei interessi. Quanto fin qui tristemente esposto con l'unico intento di suscitare l'indignazione di chi amministra e trovare una soluzione pacifica, è un chiaro esempio di come questa Città sopravviva in assenza della seppur minima programmazione e riesca nell’intento di privare i suoi cittadini di un bene primario quale può essere l’acqua, dopo avere richiesto lauti versamenti di denaro e assunto impegni che non può mantenere. Una vergogna senza fine che mette a nudo l’incapacità degli attuali amministratori che nel caso specifico non sono riusciti ad individuare i problemi a tempo debito, magari prima del rush estivo, e quindi a trovare con ampio anticipo una soluzione adeguata.

Del resto cosa ci si può aspettare da una compagine che fa dell’incompetenza la sua ragione di esistere e che piazza in ruoli strategici come le aree produttive del turismo e del terziario individui che saranno dei geni in altri campi, ma che probabilmente di queste problematiche hanno solo sentito vagamente parlare e che non sono in grado nemmeno di rendersi conto della propria inadeguatezza. Sono certo che molti di noi si chiedono a cosa possa assimilarsi la giornata tipo di alcuni degli esponenti di questa Giunta comunale in rapporto a quella di chi ogni mattina sa esattamente cosa fare, ed in particolare di coloro che non hanno una competenza specifica nel settore a loro assegnato proprio perché lì giunti a seguito di complessi ragionamenti politici incomprensibili a noi comuni cittadini. Potrebbe essere utile e forse anche leale rendere conto a chi li ha votati e non solo, di come essi impieghino il loro tempo tra il primo e il 27 del mese, data che è tipicamente dedicata all'incasso dell'emolumento che poi, volendo pensare male, potrebbe anche essere la malcelata ragione del loro impegno civico. Insomma situazioni simili non fanno piacere a nessuno tuttavia se ci sono la rabbia e l'indignazione alla base della denuncia di fatti che in comunità normali non dovrebbero accadere e per dare merito alla pazienza di noi cittadini, bisogna capire che queste sono state precedute da una fiduciosa tolleranza e seguite da una lunga sopportazione prima di sfociare nello stadio finale che prende il nome di esasperazione.

Queste amare considerazioni, che traggono spunto da un problema importante ma comunque di ordinaria amministrazione, sono lo specchio della realtà e purtroppo non lasciano intendere che il futuro possa essere più promettente. Mi riferisco ad un futuro che nessuno si aspetta in discesa e privo di agguati ma bensì a un futuro che garantisca a tutti il diritto di confrontarsi con amministratori veramente capaci ed in grado di ammettere con dignità i loro errori e non con improvvisati tuttologi che anche di fronte al fallimento delle loro azioni si proclamano competenti. Non ci resta allora che tenere le dita incrociate e sperare in pompe con una maggiore portata o magari in qualche pioggia più abbondante che colmi le aride cisterne, e concludere quindi con la saggezza di Charlie Chaplin che così diceva: "Non c'è nulla di eterno nemmeno i problemi". Ci auguriamo tutti che Marsala non sia l'eccezione alla regola.

Massimo Bellina