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16/09/2021 06:00:00

Sicilia, verso le elezioni: scende in campo De Luca 

 Cateno De Luca rompe gli indugi e ieri in una conferenza stampa a Palermo ha lanciato la sua candidatura alla presidenza della Regione.

E’ stato eletto deputato regionale nel 2015, poi la corsa a sindaco di Messina, dunque la sua elezione e le dimissioni da parlamentare. Adesso vuole tornare a Palermo ma da governatore della Sicilia: “Inizio mio percorso chiedendo scusa ai siciliani, la Sicilia non si meritava la sciagura Musumeci, che ho contribuito a fare eleggere, dopo il disastro Crocetta. E neppure Gaetano Armao meravigliao”. Ha esordito così il neo candidato, i contrasti sia con Nello Musumeci che con il suo vice, Gaetano Armao, sono noti alle cronache dei social.

Il periodo della pandemia poi ha acuito ancora di più tutte le criticità, De Luca è pronto a dimettersi a febbraio 2022 dalla carica di sindaco della città di Messina per correre alla presidenza della Regione.

Non teme il fatto che al momento non ci sia una coalizione che lo sostiene, gli altri potranno aggregarsi, dice, ma con una chiara intesa sul programma. Il movimento si chiama “Sicilia Vera”, un cenno alla maggioranza dell’attuale governo e a Gianfranco Miccichè a cui ha consegnato ieri la vertenza Messina: “Che potrebbe essere anche vertenza Palermo o vertenza Catania perché per il 90% sono problemi che gli enti locali hanno con la Regione”.

De Luca poi invita i partiti che sostengono l’attuale governo regionale a ritirare gli assessori e invita i componenti Baglieri, Armao e Zambuto a partecipare l’1 e 2 ottobre, a Taormina dove verrà lanciato ufficialmente il movimento e si terranno dei tavoli tematici.

Chiusa la conferenza stampa il sindaco di Messina è stato contattato immediatamente da Matteo Salvini, ma ha voluto anche aprire al segretario regionale dem Anthony Barbagallo, Lega e Pd mettono gli occhi su un incassatore di consensi.

Musumeci adesso deve lavorare per compattare la sua area, il primo fuoco amico arriva proprio dall’interno, sia Lega che Fratelli d’Italia chiedono un nome diverso per la presidenza, lo stesso Miccichè più volte ha indicato sì Musumeci come possibile ricandidato ma anche chiesto di non accelerare e di parlare prima di coalizione e programma.