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21/09/2021 06:00:00

Referendum: quando la politica non ha coraggio...

 di Katia Regina

Uno schiaffo in faccia a quella politica che non comprende le questioni sociali che bisogna affrontare, con coraggio e senza temere di scontentare una fascia di elettorato. La raccolta di firme per i referendum sta dimostrando che i cittadini attivi hanno le idee chiare su questioni che dovrebbero invece affrontare quanti vengono pagati lautamente per farlo. Molte questioni fondamentali, in questo paese, sono state decise attraverso lo strumento referendario, perché quando il gioco si fa duro... gli addetti ai lavori preferiscono rimandare per anni. La raccolta di firme, anche digitale, sull’eutanasia sta spiazzando anche me che ho firmato questa estate a Marsala nella maniera classica: banchetto e documenti. Il tema è immenso, delicato e tocca tutti potenzialmente, anche quanti pensano che certe cose capitino solo agli altri. Ed è proprio questo il problema, perché, anche se capita agli altri, non siamo esonerati dal sentimento di compassione laica, giacché quella cristiana ha già fatto una scelta.

Che cos'è la vita? Ogni cultura, religiosa o meno, ha una risposta, impossibile definirla in maniera univoca, persino la scienza balbetta. Allora non resta che chiederlo al diretto interessato quando si trova nelle condizioni irreversibili: l'unica traccia di vita evidente è il respiro, talvolta alimentato artificialmente. Tutto quello che viene fatto per mantenerlo in vita, contro la sua volontà, somiglia più alla tortura; e io sono contraria alla tortura. Fino al 30 settembre continua la raccolta di firme anche online: https://raccoltafirme.cloud/app/user.html?codice=EUTANASIALEGALE

Un altro referendum che sta riscuotendo grande successo di adesione è quello per la legalizzazione della cannabis. In questo caso, la politica avrebbe potuto fare tutto da sé. Questa proposta di legge avrebbe avuto una larga approvazione, secondo me, se si fosse votato a scrutinio segreto. Sarebbe stato il giorno dei franchi tiratori o forse è meglio dire dei tiratori che la fanno franca. Al di là della battuta, in Italia, come in moltissimi altri paesi, l'uso di droghe leggere è molto diffuso, i danni alla salute non sono peggiori rispetto all'abuso di alcool! La fascia di popolazione da proteggere è quella degli adolescenti: in questo caso, le conseguenze potrebbero essere permanenti e devastanti. Legalizzare la cannabis non farebbe aumentare automaticamente l'uso di questa sostanza, lo dimostrano i dati raccolti nei paesi in cui le droghe leggere sono state depenalizzate. Per contro, alcune stime indicano che ci sarebbero non pochi vantaggi, a cominciare dalla riduzione dei procedimenti giudiziari di leggera entità. Inoltre, si stima che lo Stato potrebbe incassare fino a sette miliardi di euro all'anno, tolti alla criminalità, e si creerebbero oltre 35.000 nuovi posti di lavoro. A quanti si scandalizzano al solo pensiero mi sento di dire che l'uso della cannabis è stata già riconosciuto a scopo terapeutico in quasi tutto il mondo, e forse il vero dibattito dovrebbe spostarsi sul consumo diffuso di psicofarmaci di gran lunga più pericolosi.

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Per firmare: https://referendumcannabis.it/

Consigli per la lettura: Platone è meglio del Prozac di Lou Marinoff; per i più audaci: Paradisi artificiali – poema Hashish mangiatore d'oppio di Baudelaire.

Sull'eutanasia consiglio la visione del film sulla vicenda di Eluana Englaro: Bella addormentata