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01/11/2021 06:00:00

Siamo sulla buona strada per la catastrofe 

 Alla fine il ciclone Apollo, l'uragano mediterraneo che doveva devastare la Sicilia, ha solo lambito le nostre coste, e si è allontanato. Ci sono stati comunque tre morti, sui social sono rimbalzate le immagini apocalittiche da Catania allagata. E ancora: piogge torrenziali, vento oltre i cento chilometri orari.

Mettiamoci il cuore in pace. Fenomeni devastanti come quello accaduto a Catania, o come la tromba d'aria a Pantelleria saranno sempre più frequenti. E' l'effetto del cambiamento climatico, cioè di quel disastro che abbiamo causato negli ultimi due secoli, e che porteranno presto la Terra alla distruzione. 

Si, siamo sulla buona strada per la catastrofe. E adesso che la catastrofe bussa alla nostra porta magari lo capiamo. Il cambiamento climatico, fra i suoi effetti perversi, ne ha uno che è il più amaro: l'ingiustizia. Gli Stati Uniti sono tra i Paesi che inquinano di più. Ma i disastri causati dai loro comportamenti avvengono in posti lontanissimi: nel Bangladesh devastato dalle alluvioni, nell'Africa sub-sahariana assetata dalla siccità. Ha prevalso pertanto il fenomeno del NIMBY, Not in my back yard. Se qualcosa non accade nel mio giardino di casa, non mi preoccupa e non mi interessa. Adesso, invece, gli effetti devastanti del cambiamento climatico sono nel nostro giardino, e magari ci costringeranno, tutti, a fare qualcosa di concreto, subito. 

La Sicilia è l'isola più esposta, perché è centrale nel Mediterraneo impazzito. Assisteremo sempre di più a cicloni, tempeste tropicali, uragani. Lo faremo con città che si allagano e montagne che franano per tutto quello che abbiamo distrutto in questi anni, per il cemento selvaggio che ha devastato l'isola, per i piani regolatori ciechi, per tutti i consiglieri comunali che hanno pensato ad asfaltare la loro stradella più che a piantare un albero in più. 

E non serve la reazione del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha deliberato lo stato di emergenza. E' la classica cosa che si fa dopo le catastrofi. Qui, però, le catastrofi bisogna prevenirle. 

Rendiamoci conto che la Terra va verso un aumento della temperatura media, causato dalle emissioni di carbonio, di due gradi. Direte: beh, è nulla. Anzi, è anche meglio. Due gradi in più vuol dire che in Sicilia l'inverno sarà mite, viva. E invece no. Provateci voi a campare con la febbre a 38 e mezzo permanente (perché è questo che accade alla Terra). Le conseguenze per il pianeta sono devastanti: in Sicilia avremo temperature estive sempre più alte, ed eventi imprevedibili come quelli di Pantelleria e Catania sempre più probabili.

Il Covid è stato per noi un "memento mori". Ci ha fatto capire, almeno spero, quanto siamo fragili. Ma siamo fragili in una Terra fragilissima, per colpa nostra. Questo ancora non lo abbiamo capito. 

Cosa fare? Innanzittuto, a proposito di Covid, bisogna capire che, come il coronavirus, anche il cambiamento climatico non è un'opinione. E' un fatto. Anzi, il fatto per eccellenza che ci riguarda tutti. E ognuno di noi, e ogni istituzione, ad ogni livello, può fare qualcosa.

Giacomo Di Girolamo 



Editoriali | 2024-12-11 06:00:00
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