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27/11/2021 07:05:00

Comandante della polizia municipale di Castelvetrano condannato per peculato e truffa

E’ stata confermata dalla Corte d’appello di Palermo la condanna a due anni di reclusione e altrettanti di interdizione dai pubblici (con pena sospesa), per truffa in danno di ente pubblico e falso ideologico, che nel dicembre 2018 il giudice monocratico di Marsala, Vito Marcello Saladino, inflisse a Giuseppe Barresi, 65 anni, all’epoca dei fatti responsabile dell’ufficio Anagrafe del Comune di Castelvetrano   e attualmente comandante della polizia municipale dello stesso centro.

Secondo l’accusa, Barresi avrebbe falsamente attestato la coabitazione con l’anziana madre (L.B., di 90 anni), in situazione di handicap grave e bisognosa di continue cure e assistenza, allo scopo di non andare al lavoro in ufficio, incassando però ugualmente lo stipendio grazie alla norma che prevede il congedo straordinario retribuito, fino al massimo di 24 mesi, per quei lavoratori che convivono con un parente disabile grave. Ma dall’indagine, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala, è emerso che Barresi avrebbe continuato a vivere con moglie e figli nella sua abitazione, e non in quella della madre, dove invece viveva la sorella.

Il “falso” cambio di domicilio l’avrebbe ottenuto, secondo l’accusa, proprio grazie poteri che gli derivavano dalla sua carica dirigenziale al Comune. Il congedo straordinario retribuito ottenuto dal Barresi è relativo al periodo compreso tra l’1 febbraio 2015 e il 31 gennaio 2017. Nel processo, il Comune di Castelvetrano si è costituito parte civile e il giudice gli ha accordato un risarcimento danni di 51 mila euro. Tornato in servizio nell’estate 2016, Barresi fu nominato comandante della polizia dall’allora sindaco Felice Errante. E ciò nonostante il procedimento penale in corso a suo carico. A difendere Giuseppe Barresi è l’avvocato Celestino Cardinale, che dopo la conferma di condanna da parte della Corte d’appello ha commentato: “Non condivido la sentenza, che a mio avviso contrasta con le risultanze del procedimento e avverso la quale proporrò ricorso per Cassazione”. Intanto, si attende il deposito delle motivazioni per studiare il ricorso alla Suprema Corte.