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05/01/2022 06:00:00

Casi raddoppiati, ricoveri in crescita. Ecco perchè la Sicilia rischia la zona arancione

Incidenza dei casi raddoppiata in una settimana. Ricoveri in continua crescita. Dopo pochi giorni dall’entrata della Sicilia in fascia gialla l’isola rischia già di approdare in zona arancione. Per il presidente della Regione, Nello Musumeci, se la tendenza al rialzo dovesse proseguire ancora così inesorabile per i prossimi giorni l’approdo in zona arancione sarà “inevitabile”.


"Dobbiamo allungare più possibile la permanenza in zona gialla - avverte musumeci -. I numeri stanno crescendo, lanciamo appelli al rispetto delle norme così evitiamo di andare in zona rossa".
I numeri parlano di un’incidenza dei nuovi casi settimanali su 100 mila abitanti più che raddoppiata negli ultimi 7 giorni.
Martedì scorso, ad esempio, l’incidenza siciliana era di 306 nuovi positivi settimanali su 100 mila abitanti, adesso il dato è di 696. Ma le regole per il cambio di colorazione delle Regioni tengono conto soprattutto dei ricoveri e dell’occupazione dei posti letto Covid. In Sicilia i posti letto in terapia intensiva sono occupati al 13%, quelli in area medica al 24%. Per l’ingresso in zona arancione i due parametri devono raggiungere rispettivamente il 20 e il 30% dell’occupazione. In una settimana i ricoveri in area medica e in terapia intensiva sono aumentati del 30%. Martedì 28 dicembre in area medica l’occupazione dei posti letto era al 18%, mentre quella delle terapie intensive era al 10%.

L'ingresso in zona arancione comporta, con le nuove regole, restrizioni soprattutto per i non vaccinati che praticamente non potranno fare nulla. Non potranno andare al bar, o mangiare al ristorante. E se non sono giustificati per motivi di lavoro, salute o necessità, non potranno neanche spostarsi dal comune di residenza (sì, dovranno riutilizzare le vecchie autocertificazioni). Cambia poco invece per i vaccinati, anche se le restrizioni comporteranno maggiori controlli sul super green pass. 

"A Palermo il 70% dei ricoverati non è vaccinato. Il paradosso - osserva il governatore - è che queste persone chiedono di non essere curate, perché negano persino l'esistenza del contagio. Rifiutano le cure mediche, questo è un dato davvero allarmante. Dobbiamo non solo lavorare per curare quelli che sono vaccinati con sintomatologia assolutamente lieve ma dobbiamo convincere i no vax a farsi curare e diventa più problematico".

Intanto, non si placa la polemica sui tamponi. Anzi. Musumeci ridimensiona l'allarme per la carenza e incalza: "I tamponi ci sono, troppo comodo farli e dire sono no vax. Io sono per l'obbligo vaccinale, basta con questa farsa. Si vaccinino. Meno tamponi faremo e più vaccinati avremo". Per il governatore "spesso il tampone è una illusione, se tutto il personale dedicato potesse raggiungere invece le persone a domicilio per avere le giuste cure faremmo un lavoro migliore". "Non è la strada maestra, il tampone deve essere una eccezione non una regola", dice. E sulle lunghe file negli hub aggiunge: "Ho visto immagini peggiori in Lombardia e in altre regioni".

 

 


La scuola riparte lunedì in Sicilia-
La riapertura delle scuole in Sicilia, dopo la pausa delle festività di fine anno, è fissata al 10 gennaio 2022. Lo ha deciso, d'intesa con il presidente della Regione Nello Musumeci e con il Dasoe dell'assessorato alla Salute, l’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale della Regione Siciliana.
Il provvedimento riguarda, in Sicilia, le scuole di ogni ordine e grado, i corsi di formazione professionale in obbligo scolastico e le Fondazioni Its.

La situazione in provincia di Trapani - Continua a crescere il numero delle persone che hanno contratto il Covid. Esattamente sono 6320 gli attuali positivi secondo il report giornaliero dell'Asp di Trapani. Si registrano altre tre vittime che portano il totale dall’inizio della pandemia a 457 morti. Stabili i ricoveri in terapia intensiva 6, sono 16 in semi intensiva (+1) e 68 quelli in regime ordinario (+6). Trapani ora ha 1286 casi, poi segue Marsala con 1117 e Alcamo con 593.
Questi i numeri nelle 24 città della provincia, tra parentesi il dato di lunedì – Alcamo 593 (590); Buseto Palizzolo 43(35); Calatafimi-Segesta 108 (107); Campobello di Mazara 185 (135); Castellammare del Golfo 183; Castelvetrano 454 (373); Custonaci 156 (129); Erice 535 (455); Favignana 117 (85); Gibellina 29; Marsala 1117 (1051); Mazara del Vallo 504 (488); Paceco 225 (184); Pantelleria 80; Partanna 103; Petrosino 48 (47); Poggioreale 15 (12); Salaparuta 46 (43); Salemi 56 (52); San Vito Lo Capo 99 (74); Santa Ninfa 84 (71); Trapani 1286 (1060); Valderice 249 (203); Vita 5 (/).
Totale casi attuali positivi 6320 lunedì erano 5523; Deceduti in totale 457 (+3); Guariti in totale: 21848 ieri erano 21.829; Ricoverati in Terapia intensiva attuali: 6 (/); Ricoverati del territorio in Terapia semi-intensiva attuali: 16 (+1); Ricoverati in Degenza ordinaria: 58 (+6); Tamponi molecolari, dato parziale: 1016; Tamponi per la ricerca dell’antigene: 624. 130 migranti sottoposti a tampone sono risultati tutti negativi.

Controlli intanto nelle città per far rispettare le norme anti- Covid, soprattutto quelle relative al green pass. A Marsala multati clienti e titolari di esercizi pubblici. Ma la polizia municipale ha anche beccato una persona fuori casa, quando doveva invece stare in quarantena obbligatoria. 

   

 

Il virus in Sicilia - Sono 6.415 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 59.829 tamponi processati in Sicilia.
Lunedì i nuovi positivi erano 4.384.
Il tasso di positività scende all'11%, lunedì era al 17%. L'isola è all'ottavo posto per contagi, al primo posto c'è la Lombardia con 50.104 casi.
Gli attuali positivi sono 60.922 con un aumento di 5.542 casi. I guariti sono 833 mentre le vittime sono 40 e portano il totale dei decessi a 7.583.
Sul fronte ospedaliero sono 1007 ricoverati, con 89 casi in più rispetto a lunedì; in terapia intensiva sono 114, due casi in più.
Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo registra 1100 casi, Catania 1087, Messina 1222, Siracusa 227, Trapani 495, Ragusa 642, Caltanissetta 415, Agrigento 746, Enna, 481.


170 mila casi in un giorno in Italia
- Sono 170.844 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore (lunedì erano stati 68.052).
E' quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. Le vittime sono invece 259, in forte aumento rispetto a lunedì, quando erano state 140. Sono 1.265.297 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 140.245 in più .
Sono 1.228.410 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 445.321. Il tasso di positività è al 13,9%, in leggero calo rispetto al 15,2% di lunedì. Sono 1.392 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 41 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono . I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 12.912, ovvero 579 in più rispetto a lunedì.

 

 

Made with Flourish

 


Nei reparti ospedalieri crescono i ricoveri di pazienti Covid con sintomi. A livello nazionale - evidenziano i dati Agenas del 3 gennaio - il tasso di occupazione di posti letto sale al 19% e, in 24 ore, cresce in 17 regioni. Le situazioni più critiche, e ampiamente sopra la soglia del 15%, sono: Valle d'Aosta (45%, con un balzo del +9%), Calabria (31%) e Liguria (30%). A crescere, sono anche: Abruzzo (al +15%), Campania (18%), Emilia Romagna (17%), Friuli (24%), Lazio (17%),Lombardia (21%), Pa di Bolzano (17%), Piemonte (23%), Puglia (11%), Sardegna (11%), Sicilia (24%), Toscana (15%), Umbria (24%), Veneto (20%).


I posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 salgono al 15% a livello nazionale e, nelle ultime 24 ore, crescono in 9 regioni: Friuli Venezia Giulia (al 17%), Lazio (17%), Marche (21%), Molise (5%), Provincia Autonoma di Bolzano (18%), Piemonte (18%), Puglia (7%), Sardegna (9%), Umbria (12%). Restano ferme, ma ampiamente oltre la soglia del 10%, in Abruzzo (al 12%), Calabria (15%), Emilia Romagna (15%), Provincia Autonoma di Trento (24%), Sicilia (13%), Toscana (15%), Veneto (19%).
Intanto sono 20.410.468 gli italiani che hanno fatto la "terza dose", pari al 65,84% della popolazione oggetto di dose addizionale o booster che hanno ultimato il ciclo vaccinale da almeno cinque mesi. Lo rileva dal sito del governo. In 48.104.649 hanno fatto almeno la prima dose (89,07% della popolazione over 12), la seconda è arrivata a 46.443.464 (85,99% della popolazione over 12). Per quanto riguarda i bambini, in 365.930 hanno ricevuto la prima dose, pari al 10,01% della popolazione 5-11 anni. Il totale delle somministrazioni fatte arriva a 112.176.324 con le prime dosi che non si fermano: ieri sono state 54.645.