
Covid, ecco tutti i trucchi di prof e no vax per evitare il vaccino
Con l’inizio del 2022 il ritorno a scuola in Italia fa i conti con contagi, i rischi di Dad e i soliti trucchi dei non vaccinati per evitare l’obbligo del vaccino per le scuole. Solo il 4% di insegnanti e personale scolastico non ha assolto all’obbligo entrato in vigore dal 15 dicembre, ma sono abbastanza per mettere sotto pressione il normale funzionamento degli istituti. Sono diverse le strategie adottate da chi cerca di rinviare e aggirare l’obbligo e continuare a percepire lo stipendio
I trucchi - Non ritirare la raccomandata che annuncia il provvedimento di sospensione inviata dal dirigente, ma anche bloccare la mail, non rispondere al telefono o far scrivere diffide dagli avvocati che minacciano denunce e tribunali, comunicare malattie, ricorrere alla legge 104 per assistere i parenti, dichiarare appuntamento per il vaccino per poi disdirlo.
Quando la scuola tramite la segreteria avvia la procedura di sospensione, viene inviata una raccomandata ma finché il destinatario non la ritira la comunicazione viene considerata non avvenuta. È, in pratica lo stesso metodo utilizzato da chi non intende pagare multe o avvisi di pagamento. In questo caso l’insegnante si mette in malattia, continua a ricevere lo stipendio e il dirigente deve trovare un sostituto.
Questa situazione sta mettendo in crisi molti istituti. Non è affatto semplice, racconta all’Ansa Alessandro Artini, presidente dell’Associazione nazionale presidi della Toscana e dirigente scolastico dell’Itis Galileo Galilei di Arezzo. «Se sono assenti gli Ata - ha precisato - li posso nominare dopo 30 giorni quindi rimango un mese senza, mentre i docenti li devo nominare subito, ma se un docente No Vax si vaccina ha immediatamente il diritto di rientrare in servizio quindi se ho preso un supplente sono costretto a licenziarlo. E questo i supplenti lo sanno quindi non sono invogliati a prendere le supplenze, soprattutto se devono spostarsi da un’altra regione».
Se prof e personale scolastico si sono “ingegnati” nel trovare soluzioni per fare evitare la dose obbligatoria del vaccino, non sono da meno, invece, tutte le altre categorie di no vax. Tra le tante ricordiamo quella del dentista di Biella che si è presentato all’hub vaccinale con il braccio di silicone, e ormai ritenuto dal mondo no vax una sorte di eroe contemporaneo.
C’è poi il tentativo di un giovane di Fasano, arrivato nell’hub vaccinale pugliese dove era prenotato, porgendo direttamente una bustarella all’infermiere. Esempi di raggiri e truffe per cercare anche di aggirare le norme sul green pass o sulla quarantena, confermati dai dati delle forze di polizia che vanno dal 6 dicembre all’8 gennaio: 11.480 persone sanzionate, 454 denunciate, 5.491 locali multati, 371 chiusi.
Ma la brutta fotografia di un Paese che cerca il raggiro anche in piena pandemia, non riguarda solo il mondo no vax, ma bisogna ricordare che tra gennaio e giugno 2021, sono state denunciate 1.562 persone che si sono fatti il vaccino senza averne diritto.
I furbetti del vaccino e i finti vaccini - Qui ricordiamo come politici, impiegati comunali, vigili e medici in pensione, hanno cercato furbescamente di scavalcare gli altri in provincia di Trapani. In estate la situazione cambia, i vaccini ci sono per tutti, e a quel punto entrano in gioco corruzione e falso per ottenere certificati senza vaccinarsi. Il primo caso a Palermo con l’arresto dei no vax, tra cui il capo palermitano Filippo Accetta e l’infermiera che li ha fintamente vaccinati. Da Palermo ad Ancona, da Ravenna ad Ascoli, medici e infermieri che, dietro il pagamento che va dai 200 ai 500 euro, svuotano la siringa nella garza e simulano l’iniezione.
E poi c’è il mercato online di green pass falsi. E il “luogo” dove si fanno queste “vendite” è Telegram. Secondo il sito di sicurezza digitale Security Open Lab, i venditori di green pass falsi sono circa 10 mila, gli iscritti ai gruppi online 300 mila, la quotazione in Italia è di 150 euro a certificato.

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