Quantcast
×
 
 
05/02/2022 11:13:00

In Italia i morti per Covid sono ancora tanti. Ecco perché 

 Sembra esserci un problema con il conteggio dei morti per Covid, in questa fase della pandemia. Le vittime, infatti, continuano ad essere tante. Come mai? Il fatto è che vengono contati come morti per Covid anche persone decedute per altre malattie, ma che hanno il Covid. E' questo, tra l'altro, l'argomento preferito dei negazionisti, che sostenevano, ad inizio della pandemia, che le autorità gonfiasero i morti, contando per Covid anche gente morta per infarto o altro. 

Ovviamente non c'è nessuno complotto, sta accadendo ben altro. Come abbiamo detto da giorni, il virus sta diventando endemico, cioè molto diffuso, grazie ad Omicron, ma anche molto più leggero (soprattutto per chi è vaccinato). Questo comporta che i casi aumentano a dismisura, e vengono scoperti, spesso, su pazienti ricoverati per altre patologie. La conseguenza è che vengono segnati come malati Covid. 

Repubblica oggi spiega che l’Italia è il paese con il maggior numero di vittime: 9.260 con 4 milioni di contagi. La Francia, con il doppio dei positivi, ha avuto 6.845 morti. Spagna e Germania, con 3,2 milioni di contagi, hanno avuto la metà delle vittime. Il Regno Unito si è fermato a quota 8.273 anche se ha adottato meno restrizioni. Nei numeri assoluti Uk ha ancora più morti (158.266) ma anche 18 milioni di contagi contro gli 11,3 milioni italiani. Per questo il conto dei morti in qualche modo stona.

Per Matteo Bassetti la conta non sarebbe corretta e i morti per il virus sarebbero meno.. Il direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova ha quindi preso come esempio la Danimarca, dove vi è stata una importante riduzione della mortalità del CoviBassetti è certo che il metodo di conteggio debba essere cambiato, altrimenti il numero dei decessi non scenderà a breve, proprio perché “finché noi considereremo tutti allo stesso modo (...) il numero dei decessi non potrà scendere. Anzi potrebbe anche continuare salire".

Di tutt’altra opinione sembra però essere Fabrizio Pregliasco che ha spiegato all’Adnkronos Salute che “i morti sono ancora oltre 400 al giorno perché la dimensione dell'epidemia nella quarta ondata (ancorché la prima la si è sicuramente a suo tempo sottovalutata in termini quantitativi perché non c'erano i tamponi) è ancora più ampia e la quota dei morti è proporzionale. Se non ci fosse stata la vaccinazione avremmo situazioni ben peggiori in termini quantitativi".