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05/03/2022 14:00:00

Trapani, il sindacato Sappe interviene sull'aggressione agli agenti di polizia penitenziaria

 Sull'aggressione dei cinque agenti di polizia penitenziaria in servizio alle carceri di Trapani, picchiati da un detenuto, interviene il sindacato Sappe. “La situazione nelle carcere di Trapani – dice Gaspare D'Aguanno, segretario provinciale del sindacato - è sempre più difficile: gli eventi critici sono ormai all’ordine del giorno ed il personale di polizia penitenziaria sotto-organico, quotidianamente deve subire aggressioni, minacce, ingiurie e umiliazioni da parte dei detenuti indisciplinati. Il personale è allo stremo, mancano ben 50 agenti in organico, e speriamo dì non dover diventare sempre più carne da macello”.

“La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria” - spiega, invece, Donato Capece, segretario generale del Sappe, rivolgendo “solidarietà e vicinanza al personale di polizia penitenziaria di Trapani, che ancora una volta ha risolto in maniera professionale ed impeccabile un grave evento critico” . A condannare l'episodio di violenza anche il circolo di Trapani del Partito Democratico che in una nota auspica che “vengano accelerati gli adeguati provvedimenti, a livello governativo, rispetto al conclamato tema del sovraffollamento delle carceri e del rispetto delle condizioni lavorative degli agenti di polizia penitenziaria”.

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La solidarietà del Partito Democratico -  "Abbiamo appreso che “cinque Agenti di Polizia penitenziaria sono stati aggrediti e picchiati da un detenuto”, presso le carceri Pietro Cerulli di Trapani, per non aver assecondato una richiesta dello stesso.- scrivono il segretario e il presidente del Circolo di Trapani, rispettivamente, Andrea Rallo e Salvatoire Tarantino -. Il Circolo di Trapani del Partito Democratico condanna ogni aggressione nei confronti di chi opera facendo scrupolosamente il proprio dovere ed esprime solidarietà nei confronti degli Agenti di Polizia penitenziaria, che “sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso”, mentre sono impegnati in una professione che vede sempre più aumentare le condizioni di disagio lavorativo. "Esprimiamo l’auspicio che vengano accelerati gli adeguati provvedimenti, a livello governativo, rispetto al conclamato tema del sovraffollamento delle carceri ed al rispetto delle condizioni lavorative degli Agenti di Polizia penitenziaria; anche per far sì che questi siano posti in grado di rispondere, sempre più validamente,  - concludono -ai propri delicatissimi compiti ispirati al perseguimento dei principi costituzionali di umanità e rieducazione".