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06/04/2022 16:15:00

Agricoltura, Musumeci: «La Sicilia verso una nuova strategia alimentare». 33 milioni ai Gal

 «Prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina hanno evidenziato che senza autonomia energetica ed alimentare può andare in tilt l'intero sistema economico. La Pac compie 60 anni e deve essere strategicamente orientata alla produzione di cibo e alla remunerazione degli agricoltori, attraverso l’Accordo di filiera con agroindustria e con premi per la ruralità che ne garantiscano la permanenza in campagna soprattutto nelle aree interne, verso le quali c’è grande attenzione da parte del mio governo».

Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, incontrando a Palazzo Orleans l’inviato speciale per la sicurezza alimentare del ministero degli Affari esteri, l’ambasciatore Stefano Gatti. Presenti alla riunione anche gli assessori all’Economia, Gaetano Armao, alle Autonomie locali, Marco Zambuto, e il dirigente generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta.

«Con i suoi 1,5 milioni di ettari coltivati - ha proseguito il governatore - la Sicilia propone un modello di agricoltura mediterraneo sostenibile e multifunzionale che dentro gli obiettivi di Agenda 2030 vuol garantire cibo buono e di qualità ai consumatori e reddito agli agricoltori. Una nuova strategia alimentare che, grazie anche al rilancio dell’Ente di sviluppo agricolo, possa suggerire ai nostri agricoltori verso dove indirizzarsi, senza scontrarsi, ovviamwente, con le produzioni dei Paesi del Nord Africa, con le quali è difficile concorrere a causa dei loro costi di produzione inferiori. Oggi – ha concluso Musumeci - il tema dell’indipendenza alimentare è rilevante tanto quanto quello dell’indipendenza energetica».

«Il governo Musumeci continua a dare linfa ai territori rurali con circa 33 milioni di euro ripartiti tra i Gal siciliani. Si tratta delle risorse aggiuntive assegnate alla misura 19 del Programma di Sviluppo Rurale della Sicilia grazie alla proroga delle attività per le annualità 2021 e 2022». Lo dichiara l’assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Toni Scilla.

«Abbiamo voluto ripartire le risorse tenendo conto di alcuni criteri che valorizzano il lavoro svolto da ogni singolo Gal - spiega l’assessore regionale – , infatti, solo una piccola parte pari a circa il 20 per cento è stata distribuita con i criteri storici del 2016, mentre la metà delle risorse ha tenuto conto della performance di ogni singolo Gal, basata sulle graduatorie approvate, sugli impegni emessi e sulla spesa pubblica erogata; l’ulteriore quota pari al 20 per cento circa è stata assegnata a 10 progetti ritenuti di grande qualità per gli aspetti legati all'innovazione e alle ricadute sui territori di attuazione».

Intanto la Commissione Europea ha rispedito il PSN (Piano Strategico Nazionale) al Ministero dell’Agricoltura con oltre 240 rilievi ed è per questo motivo che arriva la richiesta dei vertici della Cia Sicilia per una PAC (Politica Agricola Comune) che sia più aderente alle legittime istanze del Sud ed a un nuovo PSR (Programma di Sviluppo Rurale) che sia a misura dell’agricoltura isolana. In sintesi, è questo il contenuto di una lettera che il presidente della CIA Sicilia Graziano Scardino ha inviato all’assessore regionale all’Agricoltura Toni Scilla chiedendo un incontro assieme al nuovo Comitato Esecutivo Regionale CIA, al fine di fare conoscere le realtà territoriali ed imprenditoriali che costituiscono il nuovo gruppo dirigente della CIA Sicilia e pianificare il lavoro futuro.

“Le richieste di chiarimento inviate dalla Commissione Europea all’Italia sul Piano Strategico Nazionale – sottolinea Scardino – sono la prova evidente dell’inadeguatezza del Piano e confermano quanto denunciato lo scorso anno dalla CIA Sicilia. Il piano, nella sua forma attuale, non è sufficiente. La Commissione osserva che numerosi elementi del piano, sono mancanti, incompleti o incoerenti. Le osservazioni della Commissione – aggiunge Scardino – entrano nel merito in maniera trasversale su tutte le parti del Piano sia sul Primo che Secondo Pilastro. Risulta insufficiente il metodo della convergenza che l'Italia ha deciso nella forma minimale, lasciando insoddisfatti la maggior parte degli agricoltori ed allevatori della Sicilia, è insufficiente l’approccio con gli Ecoschemi ed anche le giustificazioni del premi accoppiati. Sono oltre 240 i rilievi della Commissione che evidenziano l’assoluta necessità della concertazione a partire dai territori, difatti anche l'approccio del futuro PSR viene messo in discussione. E’ urgente un tavolo regionale al fine di analizzare le criticità e formulare proposte per i tavoli di concertazione nazionali. Per questi motivi – conclude Scardino – abbiamo chiesto un incontro all'assessore Scilla al fine di avviare un confronto che porti a formulare proposte che contengano una equa distribuzione dei premi PAC e limitino le storture derivate dai premi storici”.