E' un'estate col Covid che non ci si aspettava, e quando era ormai un liberi tutti, i numeri in crescita ci dicono ben altro. Il 25 giugno del 2020 si contavano 300 casi, lo stesso giorno del 2021 753 casi, mentre ieri 55.820. Numeri cresciuti esponenzialmente per quel che riguarda i contagi. Quelli dei decessi, invece, nella stessa giornata del 25 giugno, sono 34 nel 2020, 56 nel 2021, 51 nel 2022. La letalità è passata dal 2-3% al 2-3 per mille e questo ha fatto abbassare la guardia e le difese contro Omicron 5 che è comunque più contagiosa.
Nessuno porta più le mascherine, difese abbassate - "Quasi nessuno porta più le mascherine nei treni e Omicron 5 si diffonde rapidamente - afferma Cesare Cislaghi, ex presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia. Nelle ultime tre settimane è avanzata a balzi: 16%, poi 21%, ieri 34,4%. Vuol dire che è la causa di un contagio su tre. L’indice di replicazione Rt dell’Istituto superiore di sanità è tornato sopra uno (1,07) per la prima volta dall’8 aprile. Ma esiste un indice più tempestivo, che si chiama indice di replicazione diagnostica. È il rapporto fra i casi dell’ultima settimana e quelli della settimana precedente", spiega Cislaghi. "Lì siamo a 1,6. Vuol dire che i contagi sono aumentati del 60%. L’ondata è in piena espansione. Se i positivi ufficiali sono più di 600mila, quelli reali saranno un milione e mezzo". In due Regioni l’occupazione dei reparti ordinari negli ospedali già supera la soglia di allerta del 15%: Sicilia (17,6%) e Umbria (17,7%).
Per gli esperti si va verso i centomila casi - Secondo Cislaghi, «nelle prossime settimane supereremo i 100mila casi. Non vedo segnali di frenata». Tanti contagi, secondo l’epidemiologo, «potrebbero tradursi in cento morti od oltre». Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università di Milano, guarda alle precedenti ondate di Omicron: «La salita è durata circa un mese. Omicron 1 è partita a dicembre e ha avuto il picco a metà gennaio. Omicron 2 ha iniziato la salita a inizio marzo e la discesa a inizio aprile. Se Omicron 5 ripetesse lo schema, dovrebbe invertire la rotta ai primi di luglio, con 70mila casi registrati. Quelli reali sono molti di più». Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, vorrebbe ripristinarle, le nostre difese: «Sarei d’accordo a un ritorno delle mascherine al chiuso, per non ritrovarci con gli ospedali pieni». In Europa — tutto il continente è alle prese con l’ondata estiva — è la Francia il primo Paese a rialzare una barriera. Un progetto di legge prevede il pass sanitario per chi si presenta alle frontiere. Fausto Baldanti però, virologo dell’università e del San Matteo di Pavia, non è troppo preoccupato. «Questo non è il virus di Bergamo, e insiste su una popolazione quasi totalmente vaccinata».
Positivo il sindaco di Marsala Massimo Grillo - Il giorno prima era tra la folla, il giorno dopo dichiara di avere il Covid. Il sindaco di Marsala Massimo Grillo è positivo al Covid-19. Lo ha comunicato pochi minuti ieri sera sulla sua pagina Facebook per raggiungere immediatamente le persone che sono state in contatto con lui nelle ultime ore. Grillo, tra l'altro, proprio la sera prima ha presenziato alla "Notte Bianca" e in particolare alla premiazione di cinque cittadini illustri a Palazzo Fici. Tra un evento istituzionale ed un altro, nonostante le precauzioni prese, Omicron 5, la cui contagiosità si sta rilevando ancora più elevata, non perdona e dopo due anni di pandemia anche Grillo ha preso il Covid.
I dati siciliani - Aumenta il tasso di positività al Covid-19 in Sicilia che sale al 22,67% contro il 21,3% del giorno precedente. Sono 4.142 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore a fronte di 18.268 tamponi processati in Sicilia. Ieri erano 4.436. La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 62.909 con un aumento di 915 casi. I guariti sono 3.716 mentre le vittime sono cinque e portano il totale dei decessi a 11.159. Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 710, uno in più rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 25, uno in meno rispetto al giorno prima. A livello provinciale si registrano a Palermo 1.491 casi, Catania 905, Messina 484, Siracusa 436, Trapani 322, Ragusa 340, Caltanissetta 137, Agrigento 322, Enna 190.
I dati in Italia - A livello nazionale, ancora in crescita la curva epidemica: sono 56.386 i nuovi casi Covid nelle ultime 24 ore, contro i 55.829 di ieri ma soprattutto i 34.978 di sabato scorso. I tamponi processati sono 258.456 (ieri 238.069) con il tasso di positività che scende dal 23,5% al 21,8%. I decessi sono 40 (ieri 51). Il numero delle vittime totali da inizio pandemia sale così a 168.058. Stabili le terapie intensive (ieri +9): sono ferme a 225 con 28 ingressi giornalieri. Continua ad aumentare, invece, il numero dei pazienti nei reparti ordinari: sono 137 in più (ieri +141) per un totale di 5.342 ricoverati.
Ministro della Salute Roberto Speranza, non prevediamo nuove restrizioni - "Da diverse settimane una ripresa dei contagi in altri Paesi europei, al momento accompagnata da un aumento limitato delle ospedalizzazioni, non paragonabile a quello delle infezioni. Questo è un aspetto molto importante che monitoreremo ancora. «Abbiamo gradualmente superato il grosso degli obblighi e non sono all’ordine del giorno revisioni delle misure. Non avere restrizioni non significa però che non contino i comportamenti individuali e le raccomandazioni». «La sfida ora è puntare sulla responsabilità dei singoli. Le mascherine, ad esempio, in certi casi continuano ad essere raccomodate. Restano uno strumento molto utile e il superamento dell’obbligo non significa che sia venuta meno la loro importanza. Vanno usate in tutte le occasioni a rischio. L’attuale crescita della circolazione virale richiama ciascuno a fare attenzione. Conosciamo il virus e sappiamo cosa fare».
Speranza, contagiati in isolamento per tutelare i più fragili - «Non dobbiamo scordare quello che abbiamo passato, la battaglia dura contro il virus. È naturale che le persone vogliano mettersi alle spalle una fase difficile ma non è giusto rimuovere. Quando la circolazione era molto ridotta, dicevo che non era finita e ora chiedo a tutti ancora una volta di essere prudenti. Certo, abbiamo vaccini, monoclonali, antivirali ma non dobbiamo sottovalutare i rischi e le regole da rispettare». “Chi è contagiato – afferma speranza a Repubblica - deve stare a casa. Oggi in isolamento ci sono 650 mila persone, non è immaginabile che se ne vadano in giro». «I più fragili devono essere tutelati. Se incontrano il virus rischiano ancora la vita, purtroppo. Proteggerli non dipende solo dai loro comportamenti, ma da quelli di ciascuno di noi. Tutti dobbiamo farci carico della loro protezione, ad esempio mettendoci la mascherina nei luoghi a rischio».