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26/07/2022 06:00:00

Oggi il trentesimo anniversario della morte di Rita Atria. Dubbi, indagini e iniziative in ricordo

 Sette giorni fa il trentennale della Strage di Via D'Amelio, oggi è, invece, l'anniversario della morte di Rita Atria, la giovane di Partanna, appartenente ad una famiglia mafiosa, che decise di raccontare quello che sapeva della mafia della Valle del Belice e della guerra di mafia che insanguinava il suo paese, al giudice Paolo Borsellino.

Rita si è davvero suicidata?  - A sette giorni dalla strage di Via D'Amelio, Rita Atria, colpita dalla terribile morte del giudice che per lei era un padre, si tolse la vita, o forse, questo è quello che abbiamo sempre creduto, visto che nelle settimane scorse l'Associazione Antimafie Rita Atria e Anna Maria Rita Atria, sorella della giovane testimone di giustizia Rita Atria, tramite l'avvocato Goffredo D'Antona del foro di Catania, hanno inoltrato, al Procuratore della Procura della Repubblica di Roma, istanza per la riapertura delle indagini sulla morte della ragazza. La tragica fine di Paolo Borsellino che aveva aiutato quella ragazzina, l’ha completamente destabilizzata fino a portarla alla decisione di farla finita? Domanda legittima e in questi giorni tornata attuale, dopo trent’anni di silenzio su questa vicenda, con la richiesta di riapertura delle indagini.

Chi è Rita Atria - Rita Atria nasce a Partanna, provincia di Trapani, nel 1974, da Vito e Giovanna Cannova, lui pastore e proprietario di sette ettari coltivati a vite e ulivo, apparteneva a una cosca mafiosa del trapanese. Anche il figlio Nicola, di dieci anni più grande di Rita, apparteneva alla stessa cosca. Nel 1985 Vito viene ucciso. Nicola medita vendetta e cerca di rintracciare il killer del padre. Ma nel 1991 anche lui viene ucciso, all’età di ventisette anni. A questo punto, Piera Aiello (Partanna 1967), vedova di Nicola, che era presente all’assassinio del marito, denuncia i due killer e collabora con la polizia, trasgredendo la legge dell’omertà. E, sotto protezione, viene trasferita a Roma. Rita decide e segue l’esempio della cognata. Così, si reca in segreto a Marsala e presentatasi al Procuratore Paolo Borsellino gli rivela tutti i segreti della cosca cui appartenevano il padre e il fratello. Da qui inizia una fitta collaborazione col Procuratore Borsellino, al quale Rita si affeziona. Le sue dichiarazioni porteranno all’arresto di decine di mafiosi e alla loro condanna. La ragazza riceve minacce e finanche la madre si schiera contro di lei. Anche Rita, allora, viene trasferita a Roma sotto protezione e con nuovi documenti.

Il 19 luglio del '92 si spezza il sogno di Rita - La ragazza scrive un diario con considerazioni molto sensibili, carico di condanna per la cultura mafiosa, con vivo senso di giustizia e con la speranza che le nuove generazioni possano liberarsi dal cancro mafioso: "Prima di combattere la mafia devi farti un esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combatterla nel giro dei tuoi amici. La mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci". Ma il 26 luglio 1992, dopo l’assassinio del giudice Giovanni Falcone e del “suo” giudice Paolo Borsellino, Rita perde ogni speranza, il suo sogno di riscatto si spezza.  Rita si suicida gettandosi dal quinto piano del palazzo dove l’aveva nascosta la polizia, nella Via Amelia di Roma.

La tesi del suicidio e le perplessità - Secondo le indagini dell’epoca Rita si uccise il 26 luglio 1992 a 17 anni una settimana dopo la strage di via D'Amelio perché, proprio per la fiducia che riponeva nel magistrato Paolo Borsellino, si era decisa a collaborare con gli inquirenti. "Già nel 2020 l'Associazione Antimafie Rita Atria e la testata LeSiciliane avevano reso pubbliche le perplessità su quanto ritrovato nel fascicolo romano sulla morte della giovane Rita, ma né le istituzioni, né la politica, hanno sentito l'esigenza di approfondire", afferma una nota. 

L'inchiesta e le anomalie riscontrate nell'appartamento - Oggi, dopo un lavoro di inchiesta, meticoloso e rigoroso, si è ritenuto opportuno far confluire tutte le risultanze sulla morte della giovane testimone in un esposto per la riapertura delle indagini sulla sua morte", continua la nota. L'istanza è il frutto di un lavoro corale che ha visto le diverse professionalità unirsi con convinzione in "una richiesta che riteniamo e auspichiamo non possa rimanere inascoltata soprattutto alla luce di un fatto inconfutabile: nessuna effettiva indagine venne mai compiuta per accertarne le cause". Nell'istanza si denuncia che l'abitazione di Rita Atria fu "ripulita da qualcuno; che una serie di oggetti utili alle indagini non furono mai repertati né tantomeno sequestrati. Si denuncia, inoltre, l'atipicità che la consulenza chimico-tossicologica fu eseguita ben due mesi dopo la morte." E tante altre "stranezze" investigative e procedurali che sono state puntualmente elencate nell'esposto. «Non ci sono prove che Rita Atria si sia suicidata, tutt'altro. Fino a quando non ci dimostreranno che si è tolta la vita, per noi Rita sarà semplicemente morta in circostanze da chiarire». A parlare è Nadia Furnari, co-fondatrice dell'Associazione antimafia intitolata alla testimone di giustizia.

Iniziative in ricordo a Roma e a Partanna - A Roma oggi è previsto un evento patrocinato dal comune di Roma e dal Municipio VII di Roma Capitale, diviso in due momenti: quello della forza delle inchieste giornalistiche e delle denunce e quello artistico e delle testimonianze. L’appuntamento previsto invece in viale Amelia a Roma sarà contraddistinto dall’uscita del libro “Io sono Rita” (Marotta&Cafiero editore) realizzato da tre donne (Giovanna Cucè, Nadia Furnari e Graziella Proto) il cui compito era quello di raccontare Rita, la più giovane testimone di giustizia, attraverso i documenti. Un altro appuntamento è l'esposto, presentato alla competente Procura di Roma, in cui sono confluite le risultanze di questa inchiesta e in cui si chiede la riapertura delle indagini.  A Partanna, il 23 luglio, si è svolta come ogni anno la manifestazione “Una Rosa per Rita”. Con la partenza dal paese e arrivo sulla tomba della giovane.  Un momento intimo in cui ognuno, davanti a quella tomba, porta i propri vissuti compresi quelli in cui ci si rispecchia nelle parole di Rita. 

"Rita nel cuore" - Con il patrocinio del Comune di Partanna, e in collaborazione con alcune associazioni antimafia e la locale Consulta Giovanile, si svolgerà oggi l'iniziativa dal titolo dal titolo “Rita nel cuore, 30 anni dopo”, per la commemorazione di Rita Atria nel trentennale della morte. Dopo il ritrovo al cimitero di Partanna, alle ore 16, alle 17 in Chiesa Madre verrà celebrata una messa in suffragio da Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, e alle ore 18:30 si terrà un incontro/dibattito presso le scuderie del Castello Grifeo alla presenza di Salvatore Borsellino, Nicola Clemenza, Luigi De Magistris, Giovanni Impastato e Piera Aiello. A moderare sarà Mario Bruno Belsito.

Il libro "Io sono Rita" e il fuoco amico di Piera Aiello - L’uscita del libro è stata accompagnata da un paio di diffide. Una specie di “fuoco amico” come l’hanno definito gli editori Marotta e Cafiero. L’attacco è arrivato da Piera Aiello, cognata di Rita Atria ed ex onorevole 5 Stelle, oggi indipendente, che un paio di giorni fa ha risposto picchè all’invito di partecipare alla presentazione del libro con una lunga nota pubblicata anche sulla sua propria pagina Facebook. Secondo Piera Aiello il libro sarebbe destinato “essenzialmente a promuovere l’Associazione Rita Atria”, invece il 50% dei proventi spetterebbero a sua figlia Vita Maria. Che sarebbe erede e contitolare, insieme ad Anna Maria, dei diritti relativi ai contenuti del diario e delle lettere di Rita. (Potete leggere qui tutti i particolari).

Il programma delle iniziative a ROMA - Il 26 luglio saremo a Roma in un evento patrocinato dal comune di Roma e dal Municipio VII di Roma Capitale ci sarà Un evento diviso in due momenti: quello della forza delle inchieste giornalistiche e delle denunce e quello artistico e delle testimonianze.

Saluti Istituzionali: Francesco Laddaga - Presidente Municipio Roma VII; Riccardo Sbordoni - Assessore alla Cultura; Carla Consuelo Fermariello - Consigliera dell’Assemblea Capitolina - Saranno presenti: Anna Maria Rita Atria - sorella di Rita; Santina Latella e Nadia Furnari - Presidente e Vice dell'Associazione; Giornalisti: Giovanna Cucè, Graziella Proto e Nello Trocchia
Testimoni di Giustizia: Gaetano Saffioti e Ulisse (nome in codice). Testimonianza di Nicola Corduano – professore di Rita a Roma

Artisti: Margherita Di Marco - Attrice e regista teatrale - Compagnia dei Merli Bianchi Susanna Recupero – Soprano; Antonella Serafini - musicista (violino); Etta Scollo - cantante e compositrice; Fabrizio Varchetta - musicista (chitarra) e compositore

 

 

 

 



Native | 2024-04-25 09:00:00
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