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08/08/2022 06:00:00

I porti di Marsala e Trapani, due realtà agli antipodi: uno in fase embrionale, l'altro in costante sviluppo

 Trapani e Marsala, le due città più grandi della provincia, con due porti da sempre agli antipodi, attorno ai quali è nato anche il vecchio adagio “si Maissala avissi u porto…”.  Di rivalità però sulle due infrastrutture portuali non c’è mai stata traccia. A Trapani un porto vero c’è da sempre, a Marsala da troppi anni è stato abbandonato quel poco che ne costituiva la sua piccola essenza, fino all’impossibilità di utilizzo per il trasporto merci, attività ormai ferma da tempo e che affiancava la presenza della piccola marineria dedicata alla pesca.

Ma vediamo qual è lo stato attuale dei due porti, con quello di Trapani che a breve riceverà importanti lavori di dragaggio attesi da tempo, e quindi un ulteriore e costante sviluppo, mentre quello di Marsala, dopo venti anni di progettazione, tra quella privata della Myr in base alla Legge Burlando e pubblica, continua a rimanere in una fase embrionale e in attesa di una nuova progettualità, questa volta in capo alla Regione Siciliana.

Porto di Marsala, ingresso vietato alle imbarcazioni con pescaggio superiore ai 4 metri - L’ultimo provvedimento riguardo alla navigazione all’interno del porto è di pochi giorni fa con l’ordinanza della Capitaneria di porto che vieta l'ingresso alle unità con pescaggi superiori a 4 metri. Da anni il porto marsalese non ha più un pescaggio idoneo a garantire la navigazione in sicurezza a tutte le imbarcazioni che vi fanno ingresso e manovra.

Marsala, la progettazione della Regione – Dopo più di un anno e mezzo perso dall’amministrazione Grillo che aveva chiesto i fondi per la progettazione ma non è stata in grado di utilizzarli, e ha dovuto rinunciare, l’assessorato sta procedendo con il bando per la progettazione da oltre 1 milione di euro dei lavori di messa in sicurezza.

La gara, la road map e il cronoprogramma - La stazione appaltante, cioè la Regione, tramite il Genio Civile di Trapani, ha predisposto un documento con le indicazioni della stazione appaltante, appunto, per la progettazione.
Si ipotizza un intervento per 60 milioni di euro per i lavori al Porto di Marsala che prevedono, appunto, un primo step di 1,2 milioni già stanziati per affidare il Progetto di fattibilità tecnica ed economica (il Pfte) del quale, appunto, si sta redigendo il bando. I tempi, visto che è un’opera molto complessa (e speriamo priva di ulteriori colpi di scena) rischiano di dilatarsi. Ma un cronoprogramma, da prendere con le pinze, è stato abbozzato. I tempi fanno sapere dalla Regione possono essere “certi” per le procedure di competenza della Regione, ma ci sono visti e pareri che potrebbero dilatarsi.
Si parla di 120 giorni per la gara del servizio di progettazione, 120 per consegnare il progetto fino ad arrivare a una previsione di 36 mesi per la conclusione dei lavori. Si intende, però, che si tratta di un’opera complessa, e soprattutto in questa vicenda aspettiamoci tempi molto lunghi.

La strategia della Regione - Qual è, allora, la strategia della regione. “La progettazione avrà lo scopo di studiare una nuova configurazione infrastrutturale e di risolvere le criticità legate ai volumi di traffico leggero e pesante circolanti nell'area portuale, tali da soddisfare la futura domanda di traffico generata da una previsione di incremento dei traffici stessi; dovrà altresì prevedere l’intervento di dragaggio dello specchio d’acqua portuale”. Le nuove infrastrutture portuali permetteranno inoltre “la riorganizzazione funzionale e operativa del porto, favorendo la sicurezza della navigazione in particolar modo grazie alla delocalizzazione delle attività a rischio rilevante”. 


Porto di Trapani – Se a Marsala la tempistica sarà lunga, a Trapani, invece, ci si appresta a cambiare il volto del waterfront, proprio attorno allo sviluppo di nuove opere infrastrutturali al porto. Nei giorni scorsi a Palazzo D’Alì è stato presentata la nuova progettualità da Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale che prevede un nuovo terminal passeggeri, una passeggiata-darsena urbana e il parco Colombaia-Lazzaretto.

Lavori di Dragaggio - Scadranno tra qualche giorno, l’11 agosto, i termini per partecipare al bando di gara relativo ai “Lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio”. L’opera di oltre 60,5 milioni di euro è compresa nel programma di interventi infrastrutturali complementari al Pnrr, ammessa al finanziamento statale. Il cantiere dovrebbe durare circa 720 giorni dalla consegna e prevede un premio di accelerazione nel caso di ultimazione in anticipo. L'appalto prevede l'esecuzione dell’escavo dei fondali del porto di Trapani, limitatamente all'area indicata in progetto, fino alla quota - 11,00 m s.l.m.m. nell’avamporto per l’evoluzione e l’accosto delle grandi imbarcazioni alle banchine portuali, e fino alla quota -10,00m nei pressi delle banchine. Sono inclusi nell’importo dei lavori anche i costi di trattamento dei sedimenti. Il progetto esecutivo dei lavori ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in mare di parte dei materiali provenienti da dragaggio.

Il progetto del nuovo waterfront - Il contesto paesaggistico nel quale si inserisce il progetto è caratterizzato da sempre maggiore naturalità e, di converso, di sempre più debole urbanità, muovendosi lungo la direttrice che dalla Stazione Marittima termina nell’isola della Colombaia. I quattro ambiti individuati, ovvero il nuovo terminal passeggeri, il mercato e la nautica da diporto, la darsena pescherecci e piazza urbana e il parco del waterfront, definiscono un campo allungato fra la città e il mare con caratteristiche proprie. I quattro ambiti individuati, ovvero il nuovo terminal passeggeri, il mercato e la nautica da diporto, la darsena pescherecci e piazza urbana e il parco del waterfront, definiscono un campo allungato fra la città e il mare con caratteristiche proprie: definiscono un campo allungato fra la città e il mare con caratteristiche proprie: è una interfaccia urbano-portuale, né città né porto, ma con i caratteri di entrambi.

Nuovo Terminal - L’ambito 1 è destinato ad accogliere il nuovo scalo passeggeri del porto di Trapani, l’edificio del nuovo Terminal e la sistemazione del viale Regina Elena-Passeggiata alla Marina. Qui è previsto l’ampliamento del molo a “T” in grado di accogliere il nuovo Terminal, i parcheggi e le aree di servizio, con la definizione di una nuova viabilità di accesso. L’idea progettuale propone un banchinamento che si sovrappone per forma al banchinamento attuale, ma con una forma più assottigliata e con l’accesso al molo disegnato come prosecuzione del viale Duca d’ Aosta. Il nuovo Terminal sarà posizionato su questo banchinamento, più vicino alla città, lungo i percorsi cittadini e non isolato né lontano dalla storica passeggiata “alla Marina”. Il proseguimento del viale Duca d’Aosta genera un nuovo disegno del molo stesso e della linea del Lungomare mettendosi in relazione con la Stazione Marittima appena ristrutturata.

L’ambito due consiste nel mettere assieme energie, urbanità, percorrenze, percezioni, paesaggio, mare, infrastrutture, memorie, lavoro. L’idea è di inventare uno “spazio intermedio”, ovvero trasformare la copertura degli edifici esistenti in terrazzo aperto/coperto pubblico, con dehor e bar, caratterizzato da una straordinaria vista sul golfo e da un “cielo” ceramico colorato delle volte a botte. Al piano terra, lo spazio pubblico attraversabile, che unisce le attività del mercato a quelle commerciali e di servizio, oltre a quelle di lavoro relativo al rimessaggio, sempre nel rispetto degli spazi di lavoro e sicurezza. È l’ambito che include anche la nautica da diporto.

L’ambito 3 è costituito dall’area che va dalla piazza ex Scalo d’Alaggio (piazza Vittime motonave Maria Stella) all’area antistante il Lazzaretto, comprendendo le banchine settentrionale, nord-occidentale e sud-occidentale della darsena pescherecci, la via Lutazio Catulo, con il tratto di spiaggia e la piazzetta del Tramonto/prolungamento Via Carolina. Questo ambito è dedicato ai parcheggi, assieme alla riqualificazione degli spazi esistenti da destinare alle attività della pesca e ad attività legate ai turisti e ai residenti.

Il quarto e ultimo ambito del progetto è formato dal Lazzaretto, dal Parco del waterfront e dal ponte di collegamento che consente la continuità della passeggiata ciclopedonale tra la lingua di terra del villino Nasi e l’isola della Colombaia. Il “Parco del waterfront” rappresenta un’occasione per Trapani di ritornare città-arcipelago, riappropriandosi della propria originaria morfologia.