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20/09/2022 06:00:00

Mazara, il padre del consigliere comunale che fa estorsioni per conto della mafia ... 

 C'è anche il padre del consigliere comunale di Mazara del Vallo , Antonino Gaiazzo, tra gli arrestati dell'ultima operazione antimafia in provincia di Trapani.

Antonino Gaiazzo, classe '87, è stato eletto in consiglio con la lista della Lega Salvini Premier, ed è geometra. Ha cambiato tanti partiti, nella sua pur breve carriera politica. E ora è nella maggioranza che sostiene il Sindaco Quinci. Su Tp24 abbiamo raccontato come sia stato allontanato dalla Lega nel 2019, dopo le prime notizie pubblicate da Tp24 sulle indagini che riguardavano il padre, approdando nel movimento Osservatorio Politico, che fa parte della maggioranza. Negli stessi giorni il fratello Filippo riceveva un incarico dal Comune per 10mila euro. 

Il padre, Vito Gaiazzo, è protagonista di un episodio molto importante, citato nell'inchiesta. Ha costretto un commerciante di Porto Empedocle a vendere la sua pescheria per pagare il pizzo. Lo ha costretto con delle minacce inequivocabili: "Vengo a casa tua e ti picchio con due viriate".

L'imprenditore è stato vessato e minacciato di ritorsioni fino a quando non ha consegnato 5mila euro a tre esponenti del clan.

"Io ti dico una cosa...iniziando a oggi fino a sabato mi vedi arrivare o sotto la tua casa o alla pescheria....e ti picchio con due viriate". Da Mazara, Vito Gaiazzo, minacciava così al telefono l'imprenditore di Porto Empedocle che temporeggiava per pagargli il pizzo. Il pescivendolo, al quale il padre del consigliere comunale leghista  prospettava di colpirlo con la frusta di legno che si usa per i cavalli, inizia a balbettare e promette di vendere la pescheria pur di consegnargli i soldi dovuti per fare fronte alle esigenze della cosca di Mazara, dove l'imprenditore ittico operava.

La telefonata risale al 3 agosto dell'anno scorso.

Gaiazzo, insieme a Nicolò e Bartolomeo Macaddino, hanno "pressato" l'imprenditore per mesi costringendolo, alla fine, a pagare almeno 5.000 euro. Per rafforzare il loro potere mafioso, secondo quanto ricostruito nell'inchiesta, avrebbero stretto legami con Valentino Messina, mafioso e pescivendolo di Porto Empedocle, nonchè fratello dell'ex capomafia Gerlandino, e Alessandro Siragusa, detto Caluzzu Pipituni, già condannato per mafia nell'operazione "Fortezza". Insomma, bella gente. 

Siragusa cerca di mediare ma l'atteggiamento dilatorio della vittima, che non riesce a vendere la pescheria per trovare liquidità, spazientisce Gaiazzo e gli altri: "Iddru" ti deve portare "i grana" stop... non ce n'è altri modi... altri... "iddru" ti deve... lunedì entro mezzogiorno deve presentare e ti deve portare "i grana" dei pesci... come gli hai dato i pesci... stop...perché appena viene e mi viene a dire di nuovo barzellette... eeee... oppure che non viene e mi dice fra quattro giorno fra cinque giorni, ti faccio vedere che noialtri ...ine... la facciamo "fitusa"...

Gaiazzo, quindi, minacciava di "farla fitusa" e di "acchianari per andarsi a cunsumari". Le minacce si estendono persino al mediatore. "Io venti giorni te li ho dati a te - dice riferendosi a Siragusa -, perché il rispetto ce l'ho per te".

Dopo mesi di pressioni e minacce esplicite l'imprenditore riesce a pagare.

Gaiazzo non sembra essere un buon esempio per suo figlio. Intercettato, definisce "infame" il cugino di un mafioso che ha deciso di collaborare, e parlando con il marsalese Antonio Raia, mostra tutto il suo disappunto per il fatto che un palermitano, Asaro, e un "infame", Alario, che non essendo del territorio "si vogliono mettere in movimento qua". 

Gaiazzo rientra anche nella vicenda che riguarda l'imprenditore di Marsala Mimmo Li Causi, della Marsalbotti, che, secondo l'accusa, si è rivolto alla cosca per incassare un credito da un cliente di Alcamo. Ne abbiamo parlato qui. 

Insomma, dopo il caso della consigliera Grillo e del suocero, questa volta c'è un altro consigliere comunale, e suo padre. E chissà quante altre connessioni ci sono ancora da scoprire e raccontare nel mondo politico di Mazara del Vallo, la stessa città dove si celebrano eroi come Rino Germanà, ma si fa fatica a predere le distanze da certi comportamenti e certi personaggi.