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27/09/2022 06:00:00

Acqua. I depuratori "buoni" e quelli "irrecuperabili" in provincia di Trapani

Ieri abbiamo scritto di quanto il depuratore mazarese – situato nei pressi di Bocca Arena, costato diversi milioni di euro e completato dopo decenni di abbandono – sia stato classificato come “irrecuperabile” dal report  prodotto dalla ‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati’.

Oggi gettiamo uno sguardo sulla situazione degli altri depuratori classificati allo stesso modo ed anche ad altri – messi comunque male ma nonostante tutto giudicati ‘buoni’ – diffusi nel resto del territorio trapanese.


GLI ALTRI DEPURATORI ‘IRRECUPERABILI’ NEL TRAPANESE – In particolare, gli impianti con tale ‘bollino rosso’ sono: Alcamo (contrada Valle Nuccio); Campobello di Mazara (contrada Campana); Castelvetrano (via Errante vecchia); San vito Lo Capo (contrada Torre dell’Usciere); Castellammare del Golfo (contrada Cerri); Buseto Palizzolo (contrada Badia E1); Custonaci SUD (contrada Lentini Assieni); Custonaci NORD (contrada Sanguigno); Favignana; Partanna (Contrada Villa Ruggero); Calatafimi (contrada Sasi); Pantelleria (Contrada Arenella); Buseto Palizzolo (Contrada Battaglia Ovest E3); Salemi (contrada Gorgazzo).
L’impianto di Castellammare del Golfo e quello di Petrosino (ubicato a Punta Parrino-Sibiliana) ricadono invece in stato di totale abbandono, mentre il depuratore di Valderice (contrada Annamaria) risulta essere in costruzione.


A TRAPANI ANCHE I ‘BUONI’ PIANGONO – Rifacendoci al titolo di una vecchia telenovela degli anni ’80, raccontiamo la vicenda del depuratore di Trapani (via Libica, n. 53). Questo impianto – considerato dalla Commissione tra quelli non irrecuperabili, e quindi giudicato come ‘Buono’ – ha fatto registrare almeno un illecito ogni volta che è stato controllato! “Dai controlli – si legge nella relazione – effettuati da ARPA Sicilia, nell’arco temporale 2015-2019, tra i depuratori che risultano ‘buoni’, ovverosia rientrano nei limiti tabellari previsti ex legge, vi è il depuratore di Trapani (>50.000 Abitanti Equivalenti). Tuttavia, dal documento acquisito dalla Commissione il 20 ottobre 2020 – estrapolando il dettaglio dei controlli effettuati da ARPA nel biennio 2018 - 2019 presso questo impianto – emerge che ad ogni accertamento l’autorità di controllo ha rilevato un illecito”. Più specificatamente: “tre di natura amministrativa, legati al superamento dei limiti tabellari, e uno penale per superamento dei tempi del deposito temporaneo dei fanghi”. Sempre per il depuratore intercomunale di Trapani, nel medesimo report, viene segnalato che: “più volte la condotta di allontanamento delle acque di scarico alla condotta sottomarina ha subito delle rotture con l’utilizzo dello scarico di emergenza nel torrente Baiata (limitrofo al R.N.O. Saline di Trapani e Paceco)”. C’è stato in pratica un “utilizzo frequente dello scarico di emergenza nel torrente Baiata per guasti o rottura della tubazione di adduzione dello scarico. Per lo scarico di emergenza il Comune, ha chiesto ma non ottenuto l’autorizzazione”.

LE PROBLEMATICHE PRINCIPALI DEGLI ALTRI DEPURATORI – Campobello di Mazara - Problemi di gestione dei fanghi. Non adeguata capacità depurativa dell’impianto; Castelvetrano - Lavori di rifacimento dell’impianto a partire da 2018/2019. Gestione dello stesso affidata all’Ufficio del Commissario Straordinario Unico; Castelvetrano, frazione di Marinella Selinunte - Impianto con problemi strutturali più volte segnalati e con diverse sanzioni amministrative per superamenti limiti tabellari dovuti a scarsa capacità depurativa nei mesi estivi per l’aumento degli abitanti; San Vito Lo Capo - Impianto posto sotto a sequestro nel 2016 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani. Impianto ancora senza collaudo. Evidenti carenze strutturali ed impiantistiche. Problematiche relative alla gestione dei rifiuti e del registro di carico e scarico inerente la compilazione dello stesso. Castellammare del Golfo - L’impianto non è funzionante e il refluo tal quale viene by-passato e scaricato direttamente in mare sull’area sensibile del Golfo di Castellammare. In stato di abbandono. Il pennello a mare, talvolta è risultato ostruito o parzialmente rotto, pertanto il refluo viene scaricato ad una distanza dalla costa inferiore a quella prevista. L’impianto è sotto sequestro; Salemi – L’impianto ha subito interventi strutturali e l’adeguamento impiantistico è stato verificato durante l’ispezione 2020; Buseto Palizzolo - Impianto con carenze impiantistiche e strutturali evidenziate durante i controlli; Custonaci SUD - Impianto posto sotto sequestro; Custonaci NORD - Impianto con trattamento solo di primo livello che scarica con pennello a mare. Impianto con carenze impiantistiche e strutturali evidenziate durante i controlli. Sanzioni amministrative e comunicazioni agli Enti. Impianto posto sotto sequestro; Favignana - Impianto non esistente. Prelievi effettuati da una tubazione che sversa a mare le acque reflue da una pompa di sollevamento; Pantelleria - Impianto con trattamento solo di primo livello che scarica con pennello a mare. Sanzioni amministrative e comunicazioni agli Enti; Salaparuta - Impianto sottoposto ad indagine della Procura di Sciacca per refluo in ingresso che veniva in gran parte by-passato. Dall’ispezione 2020 è stato accertato il ripristino della conduttura dei reflui in ingresso impianto; Salemi - Pianto delle Donne – L’Impianto ha subito interventi strutturali e adeguamento impiantistico verificato durante l’ispezione 2020. Salemi - Contrada Karbinarusa - Impianto con problemi strutturali. Salemi - Contrada Gorgazzo - Impianto con problemi strutturali.


Alessandro Accardo Palumbo
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