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16/12/2022 06:00:00

Eurofighter precipitato, continuano le indagini. "Inusuale la velocità con la quale è precipitato" 

 E’ stato tutto il giorno con il capitano Fabio Antonio Altruda ed erano in formazione a poche decine di metri di distanza, di rientro da una missione di addestramento, ognuno con i rispettivi Eurofighter, quando a qualche chilometro dalla pista di Birgi il jet di Altruda è precipitato al suolo, non lasciandogli scampo. 

Nonostante la tragedia l'altro pilota del 18° Gruppo Caccia del 37° Stormo di Birgi è riuscito ad atterrare in sicurezza. Rimasto fortemente provato da quanto accaduto al compagno di missione, nelle ore successive è stato ascoltato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani che conducono le indagini sull’incidente del 13 dicembre. I carabinieri hanno anche ascoltato i militari che in quel momento si trovavano alla torre di controllo al 37esimo Stormo. (Qui tutti gli articoli di TP24 sulla vicenda).

Proseguono, dunque, a 360 gradi le indagini da parte della Procura di Trapani e dell’Aeronautica Militare per fare luce sull’incidente costato la vita ad Altruda. Sul corpo del pilota, recuperato dalle squadre di soccorso, mercoledì pomeriggio, nei prossimi giorni verrà effettuata l'autopsia. Una squadra specializzata del 3° Stormo di Villafranca, in coordinamento con la Procura di Trapani, si occuperà del recupero dei rottami dell’Eurofighter per cercare di ricostruire con esattezza quanto accaduto.

L’inchiesta dell’Aeronautica - Oltre all'inchiesta della Procura, c’è anche, come detto, quella interna dell’Aeronautica, lo conferma il comandante del 37° Stormo, il colonnello Daniele Donati: "L'Aeronautica ha istituito una commissione interna, che avrà il compito di indagare su quanto accaduto perché è importante andare a fondo e far sì che fatti del genere non accadano più".

Il comandante del 37° Stormo Donati - Il pilota ai comandi dell’altro Eurofighter, con più esperienza, perché con qualche anno in più rispetto ad Altruda era stato insieme a Fabio per tutta la giornata del tragico incidente. "Quando è atterrato era molto scosso, la sua priorità ovviamente è stata quella di portare in sicurezza a terra il suo velivolo", precisa Donati. “Ovviamente stiamo collaborando con la Procura, alla quale abbiamo fornito con riservatezza tutte le nostre informazioni. In ogni caso, da quanto ricostruito, fino al momento prima della tragedia, non era stata rilevata alcuna anomalia o situazione particolare, la missione si era svolta nei pieni dettami delle normative", continua il comandante, che così ricorda Fabio: "come tutti gli altri piloti e personale del gruppo, lui resta e resterà per sempre nella grande famiglia dell'Aeronautica e continueremo a far sentire la nostra vicinanza ai suoi familiari".

L'ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Tricarico - "È inusuale la rapidità con la quale l'Eurofighter è precipitato – dichiara all’Ansa Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, sul caccia caduto a pochi chilometri dallo scalo militare di Birgi, ma raramente c'è una sola causa in incidenti di questo tipo. Se ne viene a capo solo dopo che la Commissione tecnica formata da esperti dell’Aeronautica darà le prime risultanze. E non è detto che la scatola nera possa dare tutte le risposte". In questi casi, premette il generale, «vengono investigati tutti gli aspetti: le condizioni psicologiche del pilota, il suo addestramento, le condizioni dell’aereo, il relitto, che è spesso il “testimone” più attendibile di quello che è accaduto, la testimonianza del pilota dell’altro caccia che è regolarmente atterrato, le eventuali comunicazioni radio». Quello che si può dire al momento, prosegue il generale, «è che l’Eurofighter è un aeroplano maturo. Se avesse problemi tecnici, nei vent'anni di operatività sarebbero emersi. Per il precedente di Terracina, nel 2017, è emerso un errore umano. Potrebbero esserci anche delle concause: pilota affaticato, condizioni meteo, avaria, ecc. Ma è ancora presto per azzardare ipotesi». Di sicuro, sottolinea, «il pilota non lascia il suo velivolo a cuor leggero, se c'è un’emergenza pensa ad evitare danni ed a portare in salvo l’aereo se c'è anche una minima possibilità di farlo: l’incolumità personale è l’ultimo pensiero».