Le poesie, i disegni e i temi degli studenti delle scuole elementari, dei ragazzi delle scuole superiori e degli adulti, sono stati i protagonisti, ieri pomeriggio a Marsala, presso la sede del centro “I Giusti di Sicilia”, in piazza della Vittoria (bene confiscato alla mafia) della premiazione del concorso “Terra senza Mafia 2023”, organizzato dall'Opera Mons. Gioacchino Di Leo ODV, con il patrocinio della Diocesi di Mazara del Vallo.
A presentare gli undici vincitori, don Francesco Fiorino, alla presenza del sindaco di Marsala, Massimo Grillo, degli assessori Tumbarello, Piraino e Agate, del prefetto di Trapani Filippina Cocuzza, del comandante dei carabinieri di Marsala, Guido Romano Rosadoni e del vice dirigente del commissariato di polizia di Marsala Noemi Gennaro.
”Vorrei che “I Giusti di Sicilia” di Marsala diventasse un luogo di aggregazione per i giovani – le parole del prefetto di Trapani Cocuzza - sia perché è un posto bello, ci si trova in piazza, sia perché sia un momento di riflessione, che potranno approfondire la conoscenza di questi “Giusti di Sicilia” e capire perché queste persone sono state inserite in questo “Albo”. Questo posto deve essere per i giovani un momento di riscatto, di rilancio e di cultura anche, che è uno strumento di emancipazione”.
I vincitori del concorso “Terra senza mafia 2023” - A vincere il premio, che quest’anno aveva come tema “Mafia e violenza non ci piacciono”, per la sezione "quinta elementare" è stato Flavio Di Stefano (Marsala), per la sezione "ragazzi" i premi sono andati a Gaia Fazio (Marsala), Nicolò Manzo (Marsala), Giovanni Bucaria (Marsala), Ludovica Lamia (Marsala), Chiara Urso (Marsala); per la sezione giovani premio a Sophia Angileri (Petrosino) e Vito Calandro (Campobello di Mazara) e infine per la sezione adulti, sono stati premiati Flavia Sanfilippo (Partanna), Francesco Billeci (Borgetto), Rosa Di Martino ( Santa Caterina Villarmosa). I vincitori del concorso parteciperanno al viaggio socio-culturale "Sui passi del Giudice Rosario Livatino" che si svolgerà il 30 maggio a Canicattì. E proprio ieri, a proposito del giudice Livatino, si celebrava il secondo anniversario della sua beatificazione.
“Una giornata di riscatto pur ricordando i tragici fatti del 9 maggio: l’uccisione di Peppino Impastato e di Aldo Moro, ma ricordiamo anche il grido e l’appello di Giovanni Paolo II, il suo “convertitevi” ai mafiosi vale ancora adesso – queste le parole di don Francesco Fiorino -. C’è bisogno di cambiare stile di vita, che sia più impegnato, più solidale e non chiuso nel proprio interesse egoistico. Nel nostro centro “I Giusti di Sicilia” quest’anno abbiamo aggiunto le figure di Rita Borsellino, fratel Biagio Conte, padre Giovanni Salerno, e due uomini della polizia di Stato Giorgio Boris Giuliano e Antonino Cassarà che hanno fatto tanto nella lotta alla mafia”.