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30/06/2023 06:00:00

  Movida “selvaggia” a Trapani. Arriva la stretta. Ecco le nuove regole su alcol e musica

Stop agli alcolici da asporto dopo le 23. Musica spenta all’una. Sono le due più importanti misure dell’ordinanza del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, sulla movida.

Una vera e propria stretta, che il sindaco ha deciso dopo un incontro che si è svolto al comune con gli esercenti e i componenti del comitato centro storico.

La difficoltà, infatti, è quella di conciliare le diverse esigenze.
In questi mesi, a Trapani, come in altre città, si è discusso molto di movida “selvaggia”, della situazione nel centro storico, della musica ad alto volume. Da una parte ci sono gli esercenti che giustamente devono ottimizzare i guadagni, anche offrendo dell’intrattenimento musicale. Dall’altra ci sono i cittadini che hanno diritto a riposare la notte. Da qui nasce il provvedimento del primo cittadino, per cercare di scongiurare schiamazzi e ed evitare problemi di ordine pubblico.


Cosa prevede l’ordinanza.
In tutto il territorio comunale, dalle ore 23 fino alle 6 è vietata la vendita e la somministrazione - sia in forma fissa che itinerante, nonché la detenzione ed il consumo in luogo pubblico di bevande alcoliche e superalcoliche, anche se dispensate da distributori automatici. E’ vietata, la vendita dalle 23 alle 6 di bevande alcoliche e analcoliche in bottiglie e contenitori di vetro e lattine da parte di pubblici esercizi, esercizi commerciali, artigianali per asporto, distributori automatici e Street food.

I divieti non si applicano all'interno dei locali e degli spazi pubblici legittimamente occupati dagli esercizi autorizzati. Gli esercenti ai quali si estende il divieto di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche sono i seguenti: attività di somministrazione di alimenti e bevande, anche in forma temporanea; circoli privati; attività artigianali; attività di commercio; distributori automatici. La diffusione di musica all'interno ed all’esterno degli esercizi pubblici, sia dal vivo che riprodotta, è sottoposta ai seguenti limiti orari: è consentita tutti i giorni della settimana, compresi festivi e prefestivi, fino alle ore una e sempre nel rispetto dei valori limite assoluti e differenziali previsti per legge. Fa eccezione la settimana che va dal 14 al 20 agosto durante la quale si potrà fare musica o fino alle due. Resta vietato ogni tipo di diffusione musicale sia all'aperto che al chiuso, con qualsiasi mezzo, in ogni giorno della settimana tra le ore una le ore 7 e nell’intervallo compreso tra le ore 14 e le ore 17.

Le richieste del comitato centro storico
L’ordinanza è stata partorita dopo l’incontro con esercenti e comitato del centro storico, che riunisce residenti, esercenti e titolari di strutture ricettive. Non si tratta solo di placare le proteste dei residenti, ma anche le lamentele sempre più frequenti dei turisti e le difficoltà delle piccole strutture ricettive che vedono le prenotazioni ridotte all’osso, a causa del rumore eccessivo, e recensioni negative.

 

“Abbiamo studiato quello che avviene in altre città, come si muovono i comitati e come vengono applicate le leggi e vogliamo replicare sul nostro territorio una gestione onesta e trasparente delle normative su ordine pubblico, mobilità e sicurezza urbana nell'interesse di tutti. Anche perché quello di cui ci siamo spesso resi conto, purtroppo a nostre spese, è che spesso le leggi non vengono rispettare e pure in presenza di palesi infrazioni manca il supporto delle amministrazioni locali”, spiega il presidente del Comitato, Alberto Catania, che ha chiesto, in occasione dell’incontro, che le autorizzazioni per eventi dal vivo vengano comunicate alle forze di polizia e pubblicate sul sito del Comune e che vengano delimitate le aree di concessione del suolo pubblico.


“Uno dei temi che ci sta più a cuore è la regolamentazione strutturale della movida. Non significa chiudere i locali, ma verificare che rispettino autorizzazioni e licenze con cui operano. A Trapani c’è ormai una narrazione malata che pensa che la caciara sia sinonimo di nightlife capace di attrarre i turisti. Strutture ricettive in difficoltà, recensioni negative e turisti con cui abbiamo avuto occasione di interagire, ci dicono il contrario: una movida incontrollata allontana quel turismo sano di chi viene nella nostra terra si per cercare un po' di relax e divertimento, ma anche e soprattutto per godere delle nostre meraviglie”, sottolinea Catania.

Il Comitato chiede infatti che vengano effettuati controlli continui ed efficaci. Come risulta dall'ordinanza e dalla riunione tenuta presso la Prefettura dal Comitato Ordine pubblico e sicurezza, il fenomeno è infatti a conoscenza delle Autorità, e per questa ragione le nuove ordinanze sindacali cercano di mettere nero su bianco il problema e fissare regole e paletti più stretti. “Ogni ordinanza, però, è priva di alcun effetto senza i dovuti controlli. Controlli che non deve essere il cittadino a chiedere ogni notte all'una e un minuto, ma chiediamo che vengano effettuati puntualmente, quotidianamente e in modo efficace da tutte le forze di polizia. Non si tratta solo di movida selvaggia: c'è un problema di ordine pubblico, di sicurezza, di schiamazzi notturni, di consumo di alcol anche da parte di minori”, conclude Catania.