Quantcast
×
 
 
02/08/2023 06:00:00

Enrico Pellegrino guida i giovani di Forza Italia: "Non sono certo un figlio di ..." 

 Enrico Pellegrino, è appena stato indicato coordinare provinciale di Trapani per i giovani. E’ un incarico di responsabilità e anche di impulso. Con quali obiettivi?

Si tratta certamente di un incarico di responsabilità cha mira ad includere e coinvolgere i giovani nella politica Comunale, Regionale e NNzionale, attraverso un movimento giovanile, guidato dall’On. Stefano Benigni, organizzato per fare in modo che le istanze dei giovani possano essere portate all’attenzione Regionale, Nazionale ed Europeo. L’obiettivo è quindi quello di incentivare i ragazzi facendoli partecipare in maniera attiva alle iniziative politiche e sociali che porteremo avanti.
Cerchiamo di sfatare l’inevitabile.

Lei verrà etichettato subito come figlio di…

Quando mi è stato proposto il ruolo di coordinatore provinciale ero consapevole che questo avrebbe potuto avere delle ripercussioni mediatiche. Ma ci tengo subito a chiarire: io e mio padre siamo persone diverse, con percorsi diversi ed idee diverse. Per questo sarei felice d’essere applaudito e criticato non per un legame di sangue, ma per idee e progetti che sento miei e che intendo portare avanti. Vorrei anche precisare, a scanso di equivoci, che si tratta di un impegno che richiederà tempo e dedizione ma a titolo completamente gratuito. Inizialmente confesso d’esser stato un po’ titubante riguardo l’accettare l’incarico non tanto per il ruolo, che mi entusiasma molto, quanto per gli effetti mediatici che la nomina avrebbe comportato. Sono andato avanti. L’esser figlio di mio padre non deve di certo semplificarmi la vita, ma non può nemmeno impedirmi di seguire la mia strada.

La provincia di Trapani ha molto da ricostruire in termini di partito azzurro, i giovani possono portare la freschezza delle idee e anche l’entusiasmo che spesso manca in quelli più adulti. E’ un impegno totalizzante, almeno per i primi mesi. Ne ha parlato con il presidente Schifani?

Assolutamente si. E’ un problema che credo riguardi tutti i partiti e non soltanto Forza Italia ed il continuo assenteismo alle urne ne è la prova. Stiamo assistendo alla continua nascita di movimenti civici che però non riescono a far emergere un vero e proprio indirizzo politico, con il rischio di creare contenitori di voto incomprensibili, buoni soltanto a vincere le elezioni. Il Presidente Schifani ne è consapevole e ci sta dando una grossa mano nel ricostruire il partito dal basso. Un primo passo è stato già fatto, con la nomina di una persona in gamba ed affidabile come Antonio Montemagno a Coordinatore Regionale della Sicilia. Riguardo l’impegno, l’entusiasmo di certo non manca. Sono già in contatto con moltissimi ragazzi di tutte le città della provincia che mi aiuteranno a portare avanti tutti i progetti e le sfide che ci si presenteranno. Sarà un lavoro di squadra, non soltanto mio.

In politica si parla sempre di giovani, della loro partecipazione, e guarda caso si rispolvera tutto ciò solamente durante la campagna elettorale, poi più nessuno li ascolta. Potrebbe essere il loro punto di rifermento, in altri partiti c’è il deserto, lo sa?

In politica si abusa della parola giovani senza che ci si renda conto dell’effettivo sentimento che questi provano in questo preciso momento storico. Si dice spesso che “i giovani sono il futuro”. Falso. I giovani sono il presente. Il nostro ruolo ci impone di rimboccarci le maniche e lavorare affinché tutti i ragazzi e le ragazze che lo vorranno si sentano incluse in un progetto più che grande e che va oltre il singolo. Nella sostanza, credo sia necessario far rinascere quel senso di comunità che oggi, ahime, manca. Lo si sa fare solamente attraverso la partecipazione diretta e attiva dei ragazzi, che hanno il diritto ed il dovere di prendere in mano il loro destino.

Primo grande appuntamento elettorale saranno le provinciali. Ci aspettiamo una bella partecipazione giovanile, con quale programmazione?

Stiamo già lavorando ad un programma concreto incentrato su tre punti fondamentali: istruzione, sport e collegamenti. Sul primo punto, sicuramente va rivolta particolare attenzione alle scuole medie superiori, sia per quanto riguarda i lavori di manutenzione sia per quanto riguarda i servizi assistenziali. Ne abbiamo un esempio a Trapani, dove i ragazzi, ad oggi, non hanno ancora una struttura dove poter svolgere le attività fisiche. Ciò si ricollega immediatamente al secondo punto, ovvero lo sport (ad oggi davvero trascurato e lo si nota dalla scarsissima attenzione destinata agli impianti sportivi) come aggregatore sociale e culturale, indispensabile per imprimere nei giovani valori sani che possano aiutarli in tutte le future sfide che li attenderanno. Dell’ultimo punto non ne farei un’esclusiva in quanto si tratta di una questione che tutte le provincie dovranno affrontare in maniera oggettiva: si ha un serio problema infrastrutturale, come rimediare? Personalmente penso sia necessario un lavoro che consideri tutte e nove le provincie come un unicum e non come enti separati e fini a se stessi. Soltanto lavorando insieme possiamo risollevare l’economia della Nostra terra. Basta con le stupide faide tra provincie, altro non fanno che rallentare la nostra crescita.