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21/12/2025 06:00:00

Marsala 2026, Davide Pastore: "Il lavoro è la vera emergenza della città"

Davide Pastore, giovane segretario comunale del Partito della Rifondazione Comunista, intervenuto ai microfoni de Il Volatore su RMC101, ha tracciato le linee politiche del partito, dal sostegno alla candidatura di Andreana Patti fino ai temi centrali del lavoro, della sicurezza, delle periferie e del modo stesso di fare politica. Un’intervista che restituisce l’immagine di una sinistra che rivendica coerenza, radicamento e partecipazione dal basso.

 

“Comunista per scelta, prima ancora che per appartenenza”
L’impegno politico di Davide Pastore nasce da una storia personale e familiare che si intreccia con la tradizione della sinistra italiana. Un percorso che, per il segretario cittadino di Rifondazione Comunista, non ha nulla di nostalgico ma molto di identitario.
«Papà è sempre stato comunista, iscritto al PCI, e io fin da piccolo sono cresciuto con quei valori. Quando qualche anno fa si è ricreato il circolo di Rifondazione Comunista a Marsala mi sono iscritto senza pensarci due volte. È una scelta naturale, che nasce dalla convinzione e dalla coerenza».

 

“Il lavoro è la vera emergenza sociale di Marsala”
Tra i punti cardine del programma della coalizione di centrosinistra, Pastore individua senza esitazioni la questione occupazionale, pur riconoscendo i limiti di competenza dell’ente locale.
«Il Comune ha relativamente poche competenze sul lavoro, ma può influenzare e indirizzare l’economia cittadina in senso positivo. Bisogna contrastare lavoro nero e lavoro grigio, pretendere che negli appalti le aziende rispettino le regole, parlare di salario minimo e di sicurezza. Sono piaghe che non possono più essere ignorate».

 

“La sicurezza non si garantisce solo con la repressione”
Il tema della sicurezza, spesso al centro del dibattito politico marsalese, va affrontato – secondo Rifondazione – con strumenti diversi dalle sole ordinanze e dalla repressione.
«Rafforzare l’organico della polizia municipale è necessario, ma non basta. La violenza va contrastata alla radice, capendo le cause. Le risse estive nel centro storico non nascono dal caldo, ma dal disagio e dalla mancanza di alternative per i giovani. Se non si interviene lì, si sposta solo il problema, non lo si risolve».

 

 

 

“Le periferie non devono essere comparse elettorali”
Ampio spazio anche al tema delle contrade e delle zone meno centrali della città, spesso evocate solo durante le campagne elettorali.
«Marsala è una città enorme e molte periferie soffrono da decenni di marginalizzazione. Servono collegamenti efficienti, una revisione del trasporto pubblico e il ritorno dei consigli di quartiere. Non bisogna portare fisicamente la periferia al centro, ma darle dignità, servizi e la possibilità di partecipare davvero alla vita della città».

 

“Il centrodestra è spaccato, e questo per noi è un vantaggio”
Guardando allo scenario elettorale e alle possibili candidature in campo, Pastore non nasconde una lettura favorevole per la coalizione progressista, ridimensionando anche il peso di Nicola Fici. «Paura elettoralmente non ne ho. Anzi, paradossalmente la situazione attuale è favorevole perché c’è un centrodestra molto spaccato. Massimo Grillo è sicuramente il candidato più esperto, con più appigli politici. Fici ha fatto un percorso piuttosto bizzarro in questi cinque anni, ha il sostegno dei partiti di centrodestra, ma non so quanto sia in grado di reggere il confronto, prima ancora con noi che con Grillo. Mi sembra una candidatura piuttosto debole, ma sono impressioni personali».

 

“Una politica dal basso, senza favori e senza clientele”
Pastore rivendica infine la diversità di Rifondazione Comunista rispetto ai modelli politici dominanti, anche all’interno della stessa coalizione.
«Siamo un partito outsider, ma coerente. Non ragioniamo in termini clientelari e non facciamo politica di favori. C’è un problema e va risolto secondo i principi dell’uguaglianza e della legalità. Crediamo in una politica che parte dalla base e rende cittadini e cittadine protagonisti del cambiamento».