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06/10/2023 15:50:00

Marsala, l'amministrazione Grillo "come il Vajont": un diga inefficiente

 Vajont. È una tragedia accaduta il 9 ottobre di sessant'anni fa, alle 22.39, quando quasi trecento milioni di metri cubi di roccia si staccarono dal monte Toc e scivolarono alla velocità di novanta chilometri all’ora nel bacino artificiale creato dalla diga del Vajont. La frana provocò un’onda che superò di 250 metri in altezza il coronamento della diga, radendo al suolo Longarone e altri centri abitati vicini.

Morirono 1.910 persone. I corpi di alcune vittime non furono mai ritrovati. Il disastro fu annunciato: guidati da interessi economici e aziendali, i progettisti e i dirigenti dell’azienda elettrica Sade costruirono la diga in un’area con gravi problemi geologici, nonostante la cognizione dei rischi e nel silenzio delle autorità di controllo. Gli abitanti del posto e la giornalista Tina Merlin denunciarono il pericolo fin dall’inizio, ma furono ignorati, come le continue frane e i terremoti dei mesi precedenti alla tragedia.

In un articolo sul Corriere della Sera, Dino Buzzati utilizzò questa metafora:"Un sasso è caduto in un bicchiere colmo d'acqua e l'acqua è traboccata sulla tovaglia. Tutto qui. Solo che il bicchiere era alto centinaia di metri e il sasso era grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature umane che non potevano difendersi".

Nel rispetto delle vittime, dei parenti e degli amici guardando le ricostruzioni dell'evento il troppo è sovvenuto visionando poi il video del sindaco lilibetano, celebrativo dei suoi primi tre anni d'amministrazione.

Più di mille giorni orsono oltre 18mila elettori, certamente non hanno pensato che la sua elezione sarebbe stata catastrofica, ma inadeguata si. Indubbiamente sono arrivati 28 milioni di euro dal Pnnr e quasi 9 per il PN Metro-Città Medie Sud. Ovviamente ha omesso di raccontare: la perdita della facoltà di Enologia, il finanziamento di 27milioni di euro per l'abolizione dei passaggi a livello di contrada Terrenove, via Grotta del Toro e via Lipari. L'amenitá per garantire più sicurezza, ossia: "Gli esercenti devono adottare una piazza, un angolo di città”, in ossequio al metodo pilatesco adottato, vedi passaggio a livello a Bambina.

La restituzione alla regione del finanziamento di circa 700mila euro per la progettazione esecutiva per il nuovo porto. Il tourbillon degli assessori che ha perlomeno rallentato l'attività ordinaria che incide sui cittadini da subito, rifiuti, verde pubblico, viabilità, senza dimenticare che i progetti elencati vanno realizzati. Si ripete, con il dovuto rispetto e proporzioni: Grillo come il Vajont, una diga inefficiente.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-12 00:00:00
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