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22/12/2023 06:00:00

Marsala ha un problema: l'imbarazzante carenza di qualità della politica 

 E’ di qualche settimana fa la notizia dello scherzo cha ha coinvolto un assessore e alcuni consiglieri comunali circa le dimissioni dello stesso assessore dalla Giunta.

Stando a quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio Comunale pare che lo stesso assessore ed alcuni consiglieri siano stati gli autori dello scherzo, peraltro stigmatizzato – invero un po' debolmente devo dire - dallo stesso Presidente del Consiglio Comunale: se così non fosse sarebbe doveroso – nei confronti dei cittadini – che i protagonisti citati (alcuni rimasti peraltro senza identità) smentissero il loro coinvolgimento o se invece avesse ragione il Presidente del Consiglio Comunale (e non vi è motivo di dubitare di ciò che riferisce la seconda carica della città) sarebbe ragionevole attendersi delle pubbliche scuse.

Invece, tutto si concludeva con la solita (banale e, in questo caso, grave) presa di posizione contro la stampa, accusata di divulgare notizie false (ed è il colmo, stando alla denunciata falsità della lettera di dimissioni) e la cui colpa pare essere stata il non aver compreso che si trattava di tipico humor (e che humor, aggiungerei) magari locale e non propriamente inglese.

Ora, tralasciando l’uso oserei direi disinvolto del potere esercitato nonché il venir meno di quella gravitas che dovrebbe accompagnare l’esercizio di una pubblica funzione, la vicenda assume i connotati della beffa se rapportata allo stato di salute della città.

Naturalmente, lungi dallo generalizzare perché fra chi rappresenta oggi le nostre Istituzioni non mancano persone degne di stima e fiducia, (il Consigliere Flavio Coppola, per esempio, proprio per la vicenda dello scherzo, ha evidenziato senza indugio la gravità dei fatti e dei comportamenti) ma è del tutto evidente che la nostra città sconta un evidente (ed imbarazzante) problema di qualità complessiva del ceto politico.

Incapace di osservare i ritardi di una città – la quinta della Sicilia – che pare alla deriva.

Viene da chiedersi, ad esempio, se chi ci amministra abbia mai fatto un giro alla Villa Comunale (di solito, il salotto di ogni città) che versa nella più totale incuria, sia per ciò che riguarda il verde (a trovarlo…) sia per i pochi giochi presenti, in evidente stato di abbandono.

Stessa cosa – ahimè – per la zona della Salinella, fra le più belle della città ma anche fra le più abbandonate.

Il centro storico, fra basole divelte e lerce (ci sono ancora gli adesivi di una attrazione presente anni addietro) è ormai alla mercè dell’incuria e spesso dell’insicurezza.

Le strutture sportive inesistenti: la città è priva di una piscina e di impianti sportivi degni di tale nome, ma presto avrà un ippodromo.

La pista ciclabile (ereditata, invero, dalla precedente Amministrazione) è opera meritoria in astratto ma è deprecabile il modo –sconcertante– con cui sta per essere realizzata, di fatto sventrando una città, in cui non esiste un piano traffico decente, peraltro.

Città a misura di bambino? Neanche per sogno, e basterebbe guardare alla esiguità dei posti disponibili negli asili nido comunali, che da sempre segnano il grado di civiltà di una città.

La cultura – poi – non può ridursi a una serie di eventi – peraltro sconnessi fra loro - (come fosse una sagra di paese) o al cantante famoso in estate e né tantomeno può essere lasciata alla visione di pochi (ritengo doveroso citare Massimo Pastore e Giuseppe Prode) che hanno – sia pure in ambiti diversi – offerto alla città una prospettiva culturale e sociale, che ahimè manca del tutto in chi oggi ci amministra.

Sembra quasi che riportare al funzionamento un semaforo, intitolare strade, piazze o parchi a cittadini illustri (e poi lasciare queste strade, queste piazze e questi parchi in uno stato di abbandono) o crogiolarsi – d’estate – con gli aperitivi allo Stagnone siano gli unici obiettivi di una città, in un’epoca in cui altre città – anche siciliane – stanno vivendo una nuova primavera.

Peraltro, a proposito dello Stagnone: questa estate la scrittrice Stefania Auci ha denunciato su La Repubblica il degrado in cui versa l’intera Riserva ed in particolare la spiaggia lì presente ormai ridotta a luogo in cui sporcizia, abusivi e frotte incontrollate di turisti la fanno da padroni: luogo meraviglioso, da mozzare il fiato, ma senza alcuna prospettiva né identità.

Verrebbe da chiedersi – eppure l’attuale giunta non si è certo risparmiata in tavoli, consiglieri ed esperti – se chi ci amministra ha una idea di città, di sviluppo (sostenibile) e di innovazione.

Se conosce quello che accade in altre città italiane o europee.

Da cittadino – ed elettore – non posso che sperare che le forze migliori di questa città – che pure ci sono – possano avere uno scatto di orgoglio, che possa rendere Marsala una Città vivibile, aperta, sicura e – non ultimo – ricca.

Si attendono – finora devo dire non pervenuti o almeno troppo debolmente pervenuti – segnali (non solo in relazione alla vicenda dello scherzo, naturalmente) anche da quel che resta (se resta qualcosa) del centrosinistra – Partito Democratico in testa – che a me sembra (purtroppo) assente perché alle prese con (legittime e talvolta condivisibili) battaglie ideali che appaiono, però, distanti dai bisogni della comunità e della città (in ciò seguendo il nuovo corso del Pd, assai movimentista e radicale ma assai poco capace di farsi carico delle difficoltà del Paese).

 

Valerio Vartolo