Il tribunale per i minorenni di Palermo ha sospeso la responsabilità genitoriale a Martina Gentile, la giovane mamma arrestata a dicembre con l'accusa di favoreggiamento nei confronti di Matteo Messina Denaro.
Per i giudici, una donna protagonista di vicende di mafia, che si è prestata a fare da postina nel smistare i pizzini tra la madre, Laura Bonafede, e il boss castelvetranese, non può essere una buona madre perchè c'è il rischio che trasmetta la subcultura mafiosa alla figlia. Il tribunale ha accolto l'istanza della procuratrice dei minori Claudia Caramanna.
I giudici hanno disposto che la donna partecipi ad un percorso di recupero, partecipando ad attività organizzate da associazioni antimafia, inoltre hanno dato incarico ai servizi sociali di valutare la possibilità di allontanare Martina Gentile e la figlia dal contesto in cui vivono, a Campobello.
La donna finì sotto inchiesta con la madre Laura Bonafede, amante del boss. I carabinieri del Ros hanno ricostruito almeno dodici consegne di pizzini da parte della Gentile, che avrebbe nascosto anche nel passeggino della piccola, e gli inquirenti pensano che possa avere consegnato i pizzini per conto del boss anche a Palermo, anche se non si sa a chi.
Il boss sul suo calendario da tavolo aveva trascritto il nome "Tany", era, questo il riferimento della Gentile, per la quale Messina Denaro aveva una venerazione e lo scriveva nelle sue lettere alla sorella Giovanna.
La Gentile dopo l'arresto aveva deciso di non parlare ai magistrati, dopo ha detto di aver sbagliato e che ora sta facendo attività di volontariato. Per i giudici però non basta, non c'è una chiara presa di distanza dal contesto mafioso. Figlia di un fedelissimo killer di mafia, Salvatore Gentile, Martina, è l'ultima custode di tanti segreti di Matteo Messina Denaro e ora se la decadenza della responsabilità genitoriale diverrà definitiva, rischia di perdere la figlia.