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02/02/2024 14:25:00

Ilaria Salis e l'ipocrisia italiana

 Nel corso degli ultimi giorni, l'opinione pubblica è stata testimone dell'orrore subito da Ilaria Salis, un'insegnante italiana trascinata in aula a Budapest con ceppi alle mani, ai piedi e una catena come guinzaglio. Le immagini di questa brutalità hanno fatto il giro del mondo. La maestra monzese è accusata di lesioni aggravate ai danni di due neonazisti, parte di un gruppo che avrebbe provocato lesioni a due uomini, guarite in 5 e 8 giorni. Gli eventi risalgono all'11 febbraio 2023, giorno in cui i neonazisti europei celebrano il tentativo della Wehrmacht di rompere l'assedio di Budapest.

Da quel giorno, Ilaria è in carcere e rischia fino a 24 anni di detenzione. Le è stato proposto un accordo a 11 anni, ma lei ha rifiutato, dichiarandosi innocente. Il coimputato tedesco è stato condannato a tre anni di reclusione, accettando una procedura rapida poiché si è dichiarato colpevole. Il suo avvocato, oltre a denunciare l'uso di ceppi e catene che violano il diritto europeo, lamenta gravi violazioni che impediscono una difesa adeguata. La vicenda ricorda il processo di Kafka.

L'Ungheria è stata ripresa più volte dall'Europa per le condizioni carcerarie che violano i diritti umani. Un report della parlamentare europea Gwendoline Delbos-Corfield del settembre 2022 ha definito l'Ungheria una "autocrazia elettore". Questo testo non legislativo è stato approvato con 433 voti favorevoli, 123 contrari (tra cui Lege e FdI) e 28 astensioni.

Le reazioni sono state numerose, ma accompagnate da riserve. Il vicesegretario della Lega, Crippa, sostiene: "Ogni Paese punisce come vuole." Salvini, rispondendo a una domanda, afferma: "La sinistra, che chiede il rispetto della magistratura italiana, dovrebbe fare altrettanto per le altre." La Russa sottolinea che il problema riguarda la dignità dei detenuti, che dovrebbe essere una preoccupazione universale.

Questo episodio ci fa riflettere sulle condizioni carcerarie anche in Italia, dove, durante la pandemia, una rivolta dei detenuti a Santa Maria Capua Vetere è stata sedata con manganelli dalla polizia penitenziaria. Il giornalista Nello Trocchia ha documentato questo evento in un libro-inchiesta, mettendo in luce abusi e violenze. In risposta, la classe politica ha cercato di minimizzare e dimenticare.

L'Italia ha una storia oscura, dalle vicende di Enzo Tortora a Enzo Carra, con l'esibizione degli imputati in ceppi diventata tristemente famosa. Senza dimenticare le torture inflitte a Stefano Cucchi. L'ordine giudiziario talvolta fa giustizia degli abusi, ma l'ipocrisia italiana è ancora evidente.

Vittorio Alfieri



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