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22/05/2024 06:00:00

La droga a Trapani. I nuovi racconti del pentito che fa smantellare le piazze di spaccio a San Giuliano

San Giuliano, rione popolare alle porte di Trapani, è il centro del traffico di droga in città.
Un’enorme piazza di spaccio, in cui girano chili e chili di droga. Dalla cocaina al crack, dalla marijuana all’hashish.

Palazzine trasformate in market della droga gestiti spesso da interi nuclei familiari. Nelle ultime settimane Carabinieri e Polizia hanno inferto dei colpi durissimi al traffico di droga nel quartiere. Quattro arresti e un chilo di cocaina sequestrato in una recente operazione dei Carabinieri. Poco dopo è stata la volta della polizia far suonare le sirene a San Giuliano: 10 arresti, e un market della droga aperto h24.

 

 

Gli investigatori si affidano ai metodi classici per cercare di smantellare il traffico di stupefacenti, gli appostamenti, le osservazioni, ma anche alle intercettazioni telefoniche e ambientali. Da qualche mese però c’è un collaboratore di giustizia che sta fornendo altre informazioni importanti sul traffico di droga a San Giuliano. Uno che come gira la droga nel a Trapani ne sa. Si tratta di Antonino Tranchida, di Paceco. E’ stato arrestato nel 2022 proprio durante un blitz antidroga a San Giuliano in cui finirono in manette 29 persone. Gli investigatori scoprirono una sorta di cartello della droga in pieno stile “narcos”.


Poi Tranchida ha deciso di collaborare con la giustizia e recentemente offerto uno sguardo dettagliato sul traffico di droga a Trapani, rivelando le dinamiche oscure che regolano le piazze di spaccio della zona, con particolare attenzione a quella del quartiere San Giuliano di Erice — Casa Santa.

 

 

Tranchida è stato implicato in diverse operazioni legate al traffico di stupefacenti, soprattutto con legami evidenti con esponenti di spicco della mafia di Partinico, affiliata alla famiglia Vitale. Tranchida è in colloquio con vari magistrati della Procura di Palermo. Alcuni dei suoi verbali sono già stati presentati in diversi processi in corso, che coinvolgono importanti traffici di droga. Le informazioni che Tranchida sta fornendo sull'interazione tra mafia e traffico di droga sono estremamente cruciali, data l'importanza del suo ruolo in queste attività illecite.


Tranchida parla anche di San Giuliano e descrive l'area come un vivace mercato di stupefacenti gestito da figure influenti, come Vito Messina e suo zio Caltagirone Jonathan. Messina era una sorta di grossista, mentre Caltagirone il suo "braccio destro" cruciale in queste operazioni. Le affermazioni di Tranchida chiariscono come "tutti i trafficanti e gli spacciatori… erano in contatto con loro per le forniture" e che "quando gli finiva loro contattavano e gli facevano subito la fornitura, parlando sempre di 1 chilo alla volta". Dichiarazioni che hanno aiutato gli investigatori ad arrestare i due nelle scorse settimane.
Una delle rivelazioni di Tranchida riguarda la copertura fornita per le attività illecite: "fornivano la loro casa  per gli incontri e la distribuzione della droga, occupandosi della raccolta dei soldi", evidenziando una struttura organizzativa ben radicata e pervasiva.

 

 


Tranchida sa tutti i nomi. E qualche tempo fa ha iniziato a farli, E uno dei primi nomi fatti dal collaboratore è stato quello di Antonino Beninati. Ritenuto a capo di un’altra piazza di spaccio.
Proprio in questi giorni a Trapani si è parlato di droga, della droga del momento: il crack. Il consumo sale in provincia,e aumentano le dipendenze. Negli ultimi 15 mesi, l’Asp ha registrato circa 1000 richieste di aiuto in più rispetto al 2022-2023: 400 nel distretto di Trapani, 300 in quello di Alcamo e gli altri nella parte restante della provincia. Allarmante è il coinvolgimento di un numero crescente di minorenni, dai dodici anni a salire. L’accesso al crack sarebbe facilitato dal prezzo economico: dai 5 ai 10 euro a dose. L'emergenza in Sicilia è tale che la Regione ha stanziato in Finanziaria 1 milione alle Asp in interventi per la prevenzione e il contrasto all'utilizzo del crack.