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24/05/2024 06:00:00

Il no alle scorie radioattive nel Trapanese: i Sindaci puntano Schifani

Continua la mobilitazione per il no alle scorie nucleari nel Trapanese. Questa volta i sindaci puntano direttamente alla Regione, e chiedono un incontro urgente con il presidente Renato Schifani.

Lo scopo è incassare il pieno appoggio della Regione per cancellare Calatafimi Segesta e Fulgatore dall’elenco dei siti potenzialmente idonei a ospitare rifiuti radioattivi.

Un appoggio mancato quando l’Ars ha approvato la mozione, presentata dal M5S e illustrata in aula dalla deputata trapanese Cristina Ciminnisi come prima firmataria, contro l’ipotesi di realizzazione del deposito nazionale nelle campagne di Trapani. Unico voto contrario è stato del deputato di FdI Giuseppe Bica.

Mentre il governo Schifani non si è pronunciato e non è intervenuto in aula, diversamente da quanto accaduto nel 2021. In quella occasione, l’allora presidente della Regione Nello Musumeci, dopo aver raccolto le osservazioni fornite da enti, comitati e persone, accolta la relazione del tecnico preposto dall’Ente, ha espresso un chiaro 'no' alla realizzazione del deposito, chiarendo scientificamente la non idoneità di tutti i quattro siti siciliani.

Sono, infatti, quattro i siti individuati in Sicilia: oltre il trapanese, c’è anche la zona di Palermo e di Caltanissetta.

A stilare la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee – Cnapi è stata la Sogin, società pubblica incaricata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con il compito di localizzare, progettare, realizzare e gestire il deposito nazionale e parco tecnologico

Inizialmente le aree potenzialmente idonee erano 67, mentre oggi sono 51, inclusi Calatafimi Segesta e Fulgatore. 

Giacomo Tranchida e Francesco Gruppuso, rispettivamente sindaco di Trapani e di Calatafimi dallo scorso 15 maggio danno voce all’intera provincia Trapanese sul caso scorie. Congiuntamente hanno voluto sottolineare come “la Sogin ha esposto in maniera generalizzata le motivazioni di inclusione senza mai entrare nella specificità delle contestazioni effettuate nelle diverse sedi istituzionali”, riferendosi alle osservazioni dei Comuni, osservazioni dei Comitati e osservazione del Cts della Regione Sicilia.

Non è servita la trasmissione di relazioni tecnico scientifiche a supporto della non idoneità dei siti, e neppure le manifestazioni, proteste e raccolte firme di protesta contro le scorie radioattive in Sicilia.

E proprio per dare più forza alla protesta, la provincia ritiene fondamentale incassare la contrarietà del presidente della Regione.