Un fiume di droga/1. Così a Marsala i debiti ai pusher si pagano con le auto
Sono invisibili, come dei fantasmi. Vagano di notte e di giorno, di quartiere in quartiere. Si nascondono poi in angoli bui. Anche nei centri storici.
Fumano, sniffano, si bucano. Sperperano tutti i soldi che hanno (e quelli che non hanno) per soddisfare la dipendenza da droga. E non è difficile trovarla. Perchè la provincia di Trapani sembra essere inondata da un fiume di stupefacenti. Droghe di ogni tipo di cui ne fanno uso dai figli buona famiglia, ai professionisti, a chi economicamente è messo malissimo. Pusher e trafficanti organizzano trasferte, imbastiscono piazze di spaccio in case e condomini, soprattutto nei quartieri popolari. Si nutrono della debolezza dei tossicodipendenti.
"Fiume di droga" è una serie di Tp24 in cui cerchiamo di raccontare quali tipi di droga si diffondono in provincia di Trapani, gli affari dei pusher, le debolezze dei consumaatori.
LA PIAGA CRACK
In provincia di Trapani, il consumo di crack è in preoccupante aumento, aggravando le dipendenze. Negli ultimi 15 mesi, l'Asp ha registrato circa 1000 richieste di aiuto in più rispetto al periodo 2022-2023: 400 nel distretto di Trapani, 300 in quello di Alcamo e le restanti nel resto della provincia. Particolarmente allarmante è il coinvolgimento di un numero crescente di minorenni, dai dodici anni in su. L'accesso al crack è facilitato dal prezzo economico: dai 5 ai 10 euro a dose.
Il crack è una droga derivata dalla cocaina tramite processi chimici. Originariamente concepito per i cocainomani cronici, il crack si è diffuso rapidamente a causa della sua potente ed immediata azione e del suo basso costo. Il consumo di crack avviene attraverso l'inalazione, una modalità che evita i danni ai tessuti nasali causati dall'assunzione nasale di cocaina.
I dati sul consumo di droghe presentati in Parlamento nel 2023 mostrano un aumento nel numero medio giornaliero di dosi di cocaina ogni 1000 abitanti a Trapani: da 6,9 nel 2020 a 7,7 nel 2022. Questa tendenza è particolarmente preoccupante poiché coinvolge molti minorenni, come dimostrano i continui arresti nelle operazioni antidroga.
Il crack provoca gravi effetti collaterali, tra cui psicosi, stati paranoici, schizofrenia, aggressività e alienazione. Questi sintomi rendono il crack estremamente pericoloso, non solo per chi ne fa uso, ma anche per la società in generale, a causa delle potenziali azioni violente e delle difficoltà di reintegrazione sociale dei consumatori.
La diffusione del crack rappresenta quindi una seria emergenza sanitaria e sociale in provincia di Trapani. È necessario un impegno congiunto delle istituzioni, delle forze dell'ordine e delle comunità locali per affrontare efficacemente questo fenomeno, prevenendo l'accesso dei più giovani e offrendo adeguati programmi di recupero per chi è già dipendente.
L’ULTIMA OPERAZIONE A MARSALA
In questo contesto le città e soprattutto i quartieri più marginali sono piene di piazze di spaccio in cui il crack, la coca, l’eroina, fanno la fortuna dei pusher, e distruggono le vite di chi ne è dipendente. A Marsala ha impressionato, ad esempio, l’esistenza di diverse piazze di spaccio. E gli stratagemmi che i trafficanti utilizzano per vendere droga e per taglieggiare le persone. Nelle scorse settimane è stata messa a segno un'importante operazione antidroga condotta dalla Procura di Marsala e dai Carabinieri che ha portato all'arresto di quattro persone e al sequestro di una rivendita di tabacchi nel quartiere Amabilina. Questo intervento segue l'operazione "Virgilio", che aveva già smantellato una piazza di spaccio nel quartiere Sappusi.
Il Tribunale di Marsala ha emesso misure cautelari contro Alessia Angileri, 33 anni, Andrea Nizza, 36 anni, e Alessio Cristopher Pantaleo, 36 anni, accusati di spaccio di droga, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e uso indebito di carte del reddito di cittadinanza. La tabaccheria di Amabilina, descritta come un "bancomat" per i pusher, permetteva prelievi illegali di denaro dalle carte Rdc, trattenendo una commissione del 10%.
Le indagini, avviate dopo il ritrovamento di appunti contabili nell'operazione "Virgilio", hanno rivelato che i pusher facevano acquistare droga "a credito" ai consumatori, che lasciavano le loro carte Rdc con PIN in cambio della droga. Le somme venivano prelevate illegalmente, con una percentuale lasciata al titolare della tabaccheria, L.M., 32 anni, sottoposto all'obbligo di presentazione alla P.G
La rete, smantellata nell’operazione antidroga “Virgilio”, vedeva Alessia Angileri tra i principali attori. La sua abitazione ha fornito agli investigatori prove schiaccianti di pagamenti illeciti. Con il sistema della carta del Reddito, oltre 20 mila euro sono stati movimentati, rivelando l'ampiezza del traffico di droga gestito dal gruppo.
Gli spacciatori, come Angileri e Nizza, sfruttavano i tossicodipendenti, costringendoli a lasciare carte Rdc o beni come garanzia per i debiti di droga. L'operazione ha portato all'arresto di diverse persone, smantellando un meccanismo che schiavizzava i più vulnerabili.
AUTO E MOTO PER PAGARE LA DROGA
C’è un ragazzo a cui la droga ha rovinato la vita. E’ dipendente da crack, un tipo di stupefacente che ti porta a dilapidare ogni euro e ogni briciolo di dignità che resta. Una droga molto economica, ma anche molto pericolosa, che ti fa sentire sempre il bisogno di assumerne ancora, e ancora. L’effetto, infatti, dura poco. Una scarica immediata che ti spinge a chiederne di più. Questo ragazzo in poco più di un anno ha accumulato debiti per 70 mila euro nei confronti di Alessia Angileri, a capo di una piazza di spaccio del quartiere Sappusi, a Marsala. Un debito enorme che farebbe tremare chiunque, anche il più benestante. Angileri, e il suo gruppo, quindi devono riscuotere questo credito. E pensano di farsi consegnare dall’uomo un’automobile “a garanzia” del credito. Si tratta di una Nissan Qasqai. L’auto viene ceduta formalmente, cioè con tanto di passaggio di proprietà a Claudio Parrinello, uno degli indagati, ma sostanzialmente era finita nelle mani di Alessia Angileri. Angileri avrebbe tra l’altro costretto Parrinello a intestarsi l’auto, altrimenti avrebbe fatto valere il credito di droga vantato nei suoi confronti (circa 1500 euro). Angileri, interrogata, però dice che l’uomo le “ha consegnato i beni di sua spontanea volontà per pagare i debiti di droga per circa 20 mila euro. L’auto invece l’ha venduta ad un tale Parrinello per circa 3-4 mila euro”. Una tesi non attendibile per gli investigatori. Mentre c’è un altro assuntore di crack che in poco tempo ha accumulato debiti nei confronti di Angileri e dei suoi sodali per 5800 euro. L’uomo è stato così costretto a cedere il suo scooter, per un valore superiore al doppio del debito), al compagno di Angileri, Alessio Nizza.
La droga fa dilapidare patrimoni, anche dei più benestanti. E gli spacciatori hanno fatto di tutto per ottenere i soldi. Come anche farsi pagare con il reddito di cittadinanza.
CONTINUA
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