Marsala. I ruderi demoliti al lungomare e il paradosso pista ciclabile
Chissà, magari c’è qualcosa di poetico e profondo. Demolire per ricostruire. Vedere una pala meccanica affondare i denti in una costruzione e buttarla giù. Così ieri mattina mezza giunta comunale di Marsala, con il sindaco Massimo Grillo in testa, ha partecipato alla demolizione di un rudere sul lungomare. Una demolizione che permette una “nuova vista sul mare”. No, non sono state demolite le villette abusive costruite sulla spiaggia negli anni 80 e 90
. Ma un ex capannone che il comune ha acquisito per i lavori di riqualificazione dell’area tra la capitaneria di porto e l’ex Aci. Una demolizione che diventa un evento per il sindaco Grillo già lanciatissimo verso la campagna elettorale del prossimo anno. Si parla addirittura di “Marsala città marinara”. Ma con una flotta peschereccia ridotta all’osso e un porto disastrato (qui le ultime novità sul progetto del porto).
Il sindaco di Marsala però vuole correre e portare a buon punto per le elezioni una serie di opere finanziate con i fondi del Pnrr. Tra questi c’è il progetto Pnrr di “Rigenerazione urbana dell'area compresa tra la via Verdi ed il Lungomare Mediterraneo”, il tutto finalizzato al miglioramento della qualità del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale.Il progetto - per un investimento complessivo di 2 milioni di euro, a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza - è stato redatto da “Itinera Lab” degli architetti Giovanni e Domenico Nuzzo.
Quest’opera accompagna i progetti Waterfront nella zona della Florio, con lavori attualmente in corso per la creazione di aree attrezzate, solarium, parchi urbani, il tutto nell’ottica di realizzare le prime “spiagge” di città. Nei giorni scorsi sono già state piantumate le palme, tra le polemiche per la vicinanza alla carreggiata.
La demolizione del vecchio immobile dell’ex officina meccanica Picciotto serve a dare uno spiraglio di mare a quel tratto. C’è da dire che dietro c’è un altro immobile in malora di proprietà del demanio che, una volta riqualificato tutto, non sta proprio bene.
“Proseguiamo i lavori di rigenerazione che oltre all’ampliamento di strada e marciapiedi - con nuova pavimentazione e rifacimento rete di smaltimento delle acque reflue – prevedono anche la realizzazione di un giardino mediterraneo, aree di forma irregolare ispirate alle storiche dune di sabbia da cui godersi il tramonto, nonchè percorsi pedonali arredati, zone di sosta, spazi ricreativi nuova illuminazione – sottolinea il Sindaco Grillo”.
E la pista ciclabile? E’ stata realizzata un anno fa in quel tratto di strada e già non esiste più. Anzi, questi lavori la cancelleranno del tutto per spostarla all’interno del nuovo parco. E’ il paradosso. Una pista realizzata con fondi europei neanche un anno fa e adesso verrà abolita e “spostata” per fare posto ad altro, sempre realizzato con fondi europei. Tanto rumore per nulla. Anzi, per un colpo di pala.
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