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28/09/2024 06:00:00

Lo Stagnone di Marsala: l'antropizzazione, gli abusi, l'interrogazione parlamentare e la necessità di regole

L'estate 2024 ha confermato da un lato ed evidentizato ancora di più una serie di criticità ambientali e gestionali che affliggono lo Stagnone di Marsala, una delle aree naturalistiche più preziose della Sicilia e parte della Rete Natura 2000. Come segnalato da diverse fonti locali, inclusi i cittadini, gli ambientalisti di Legambiente e TP24 che segue da sempre le sorti dello Stagnone, oggi teatro di una crescente antropizzazione. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni che hanno trovato eco anche a livello istituzionale, culminando in una interrogazione all'Assemblea Regionale Siciliana (ARS) presentata dalla deputata trapanese, Cristina Ciminnisi, e sottoscitta dai parlamentari: Ardizzione, Cambiano, Campo, De Luca, Di Paola, Giglistro, Marano, Schillaci, Sunseri e Varrica. 

Un’estate sotto assedio: eventi e abusi. La denuncia dei media e della Ciminnisi
L’estate ha portato con sé una varietà di attività incontrollate che mettono in pericolo la fragilità dell’ecosistema lagunare. Secondo le denunce riportate e quanto scritto da Tp24, l’area ha subito abusi di ogni tipo: feste con fuochi d'artificio, ( lo scorso fine settimana quella a Villa Genna), kite surf non regolamentato, ombrelloni piazzati in acqua a San Teodoro, parcheggio selvaggio lungo la laguna. «Questa estate – denuncia Ciminnisi nell’interrogazione – s’è visto di tutto: giochi d’artificio, pesca abusiva, abbandono di rifiuti; navigazione e traffico veicolare incontrollato, parcheggi non regolamentati. La mancanza di una disciplina chiara non consente ai cittadini di conoscere il confine tra quello che è consentito e quello che non lo è; né, tanto meno, agli enti preposti di contemperare in maniera efficace le iniziative economiche, turistiche e sportive con le esigenze di tutela ambientale, ancor più pregnanti e significative dopo la recente modifica dell’articolo 41 della Costituzione. Da ultimo, per esempio, è arrivato l’annullamento del sorvolo con velivoli Piper (nell’ambito della iniziativa Vie dei tesori, ndr), sebbene mai interdetto da ENAC il volo sullo Stagnone, che al contrario è vietato nella riserva “limitrofa” ma appartenente alla medesima ZPS. Questa discrasia è l’ennesima prova che serve regolamentare, non si può sperare nel buon senso dei privati per la conservazione e tutela dell’ambiente, della flora e della fauna dello Stagnone».

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«L’assessorato regionale all’Ambiente – conclude Ciminnisi – non può rimanere inattivo a guardare, come purtroppo fa da anni l’ente gestore, la ex provincia regionale di Trapani. Infine: il Comune di Marsala ha affidato lo scorso anno una “Indagine esplorativa per un incarico di pianificazione” del Piano di utilizzazione, attività della quale, però, non si conosce alcuna determinazione. Nell’inerzia generale e in mancanza del piano di utilizzazione, le bellezze naturali che oggi portano migliaia di visitatori all’anno nella Riserva dello Stagnone di Marsala, rischierebbero di essere gradualmente compromesse».

La circolare del Ministero dell’Ambiente e la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA)
Ricordiamo che a far riaccendere il dibattito, in quel caso sul Kite, ma più in generale su ciò che si può fare e ciò che non si puiò fare allo Stagnone di Marsala, è stato quello stresso strumento introdotto per cercare di proteggere la Riserva dello Stagnone: la circolare del Ministero dell’Ambiente del 29 aprile 2024. Questo documento impone che qualsiasi evento turistico, sportivo o musicale che possa avere un impatto sugli habitat e sulle specie protette venga preceduto da una Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA). Tale misura mira a prevenire danni significativi all’ecosistema lagunare, ma la sua applicazione è stata finora carente, come dimostrano i numerosi eventi estivi che hanno avuto luogo senza alcuna valutazione preventiva.

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L’interrogazione all’ARS: un passo verso la tutela dello Stagnone
In risposta a queste criticità, la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, ha presentato un’interrogazione all'ARS per chiedere un intervento urgente della Regione Siciliana. Nel documento, Ciminnisi ha evidenziato come le attività antropiche stiano minacciando gravemente l’integrità della Riserva Naturale Orientata "Isole dello Stagnone di Marsala", un sito di importanza comunitaria con regolamento approvato il 24 maggio 2000 e che ospita una straordinaria varietà di fauna e flora. L’interrogazione sottolinea l'assenza di un piano di utilizzazione della Riserva, documento fondamentale per regolamentare le attività all'interno dell’area protetta. Sebbene il Comune di Marsala abbia avviato una "indagine esplorativa" per affidare l’incarico di pianificazione del piano, a oggi non si conoscono ulteriori sviluppi concreti. Questo ritardo, unito all'inerzia degli enti preposti, rischia di compromettere irreparabilmente un’area che ogni anno attira migliaia di visitatori.

Le richieste all'Assemblea Regionale Siciliana
L'interrogazione parlamentare ha posto una serie di domande critiche alla Regione e agli enti responsabili della gestione della Riserva. Tra le richieste principali vi è quella di accelerare l’adozione del Piano di Utilizzazione della Riserva, uno strumento chiave per garantire una gestione efficace del territorio, tutelare il patrimonio naturalistico e proteggere i servizi ecosistemici della laguna. Inoltre, si sollecita la definizione di obiettivi e misure di conservazione per i siti Rete Natura 2000 dello Stagnone, una priorità ormai improcrastinabile, e la necessità di valutare l’istituzione di una no-fly zone intorno alla riserva per impedire sorvoli non autorizzati, che potrebbero disturbare la fauna locale. L'interrogazione chiede anche che si valuti l’adeguatezza del personale impiegato nella gestione della Riserva e l'eventuale supporto in termini di risorse umane ed economiche per migliorare la tutela dell’area.

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Il futuro dello Stagnone: tutela o compromesso?
Le questioni sollevate dall’interrogazione rappresentano un passo importante verso la protezione dello Stagnone di Marsala, ma la loro risoluzione dipenderà dalla volontà politica e dall'efficacia delle azioni intraprese. Con la biodiversità e l’ecosistema dello Stagnone sempre più sotto pressione, è fondamentale che le istituzioni agiscano con celerità per regolamentare e tutelare un territorio di straordinaria bellezza e valore ambientale.

La Riserva dello Stagnone di Marsala ha un potenziale eccezionale come esempio di convivenza tra sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, ma solo attraverso una gestione oculata e responsabile sarà possibile preservare questo delicato equilibrio. La sfida è quella di garantire che le generazioni future possano godere della bellezza incontaminata dello Stagnone, senza che esso venga compromesso dalle attività incontrollate degli uomini.