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10/10/2024 09:29:00

 Processo "Concorsopoli" ad Alcamo: si riparte con un nuovo collegio giudicante

Riparte da zero il processo di primo grado legato all'operazione dei carabinieri che, nel marzo di due anni fa, aveva svelato i retroscena di una presunta concorsopoli ad Alcamo. L'inchiesta riguardava presunte irregolarità e favoritismi nelle assunzioni per concorsi pubblici, con particolare attenzione ai Vigili del Fuoco, alla Polizia di Stato e a quella Penitenziaria.

Il processo, che era rimasto in fase preliminare, ripartirà con un nuovo collegio giudicante, poiché i precedenti componenti si sono astenuti. La presidenza del tribunale, inizialmente affidata a Enzo Agate, è ora passata a Daniela Troìa. La prima udienza del nuovo processo è stata fissata per venerdì 18 ottobre.

Il caso coinvolge 23 imputati, tutti rinviati a giudizio dal GUP Giancarlo Caruso il 22 marzo scorso. Tra questi, Fabio Fogetti e Andrea Nevi, membri del Centro Nazionale Vigili del Fuoco di Capannelle, sono stati prosciolti dalle accuse di abuso d'ufficio per aver concesso l'uso della piscina del centro a Silvia Pisciotta, candidata a un concorso pubblico, anch'essa rinviata a giudizio.

Tra gli imputati principali figurano Giuseppe Pipitone, originario di Alcamo, accusato di corruzione e traffico di influenze illecite, e Alessandro Filippo Lupo, ex segretario della UIL Vigili del Fuoco, residente tra Treviso e Roma. Altri imputati, come Vincenzo Faraci e Mattia Turin, hanno visto le loro posizioni alleggerite durante le udienze preliminari. Inoltre, il giudice ha dichiarato inutilizzabili le intercettazioni effettuate tra il giugno 2019 e l'agosto 2021, circoscrivendo ulteriormente le prove disponibili.

Il processo coinvolge anche sindacalisti, funzionari e dipendenti pubblici, tra cui Vittorio Costantini, ex segretario del sindacato di polizia USIP, e diversi residenti di Alcamo e dintorni, come Vito e Francesco Renda, Giuseppe e Mauro Parrino, Antonino e Giovanni Pirrone, oltre ai già menzionati Silvia Pisciotta e suo marito Bernardo Carollo.

Nel marzo del 2022, alcuni degli indagati furono arrestati o posti agli arresti domiciliari. Tuttavia, il Tribunale del Riesame successivamente annullò l'ordinanza del Gip Massimo Corleo, rimettendo in libertà anche alcuni degli imputati considerati i principali artefici del sistema corruttivo.

Con la nuova ripartenza del processo, l'attenzione torna sui presunti meccanismi illeciti di gestione dei concorsi pubblici, in un caso che ha sollevato forti preoccupazioni sull'integrità delle istituzioni coinvolte.