Marsala, la maggioranza di Grillo travolta dalle ordinanze e dagli scandali
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Giusto giusto ieri a Marsala era prevista una seduta del consiglio comunale, che è stata molto surreale. Ben tre consiglieri, infatti, ieri sono stati raggiunti da un'ordinanza che li sospende dalla carica (oltre a prevedere l'obbligo di dimora in città) in virtà dell'operazione della Procura di Marsala che ha scoperto come i fondi dell'Unione Europea destinati alla formazione, alla lotta alla disoccupazione e alla lotta alla ludopatia, erano in realtà gestiti da una rete di politici vicini all'ex senatore di Alcamo Nino Papania, che utilizzava quei soldi per "comprare" il consenso dei consiglieri comunali, assumendo figli e nipoti.
Papania, con i suoi uomini, a Marsala aveva creato ben tre liste, determinanti per l'elezione del Sindaco Massimo Grillo.
Ieri, in apertura, il presidente Sturiano ha comunicato all'Aula di Palazzo VII Aprile di avere ricevuto notifica dalla Prefettura della sospensione dalla funzione di tre consiglieri coinvolti nelle indagini, con provvedimenti restrittivi emessi dalla Procura della Repubblica di Marsala. Da qui il computo del numero legale della seduta su base 21 e non su 24 componenti. Poi il presidente ha così proseguito: “A nome del Consiglio comunale e mio personale non posso che esprimere massima fiducia e vicinanza all'operato della Magistratura, in modo particolare alla Guardia di Finanza che ha operato per diversi mesi, se non per anni, fino a raggiungere questo risultato, il tutto coordinato dalla Procura di Marsala. Mi auguro che prima possibile si possa fare chiarezza su quanto appreso stamattina. Le indagini sono ancora in corso e auspichiamo che si possano chiudere nel minor tempo possibile e che le persone coinvolte, qualora estranee, possano chiarire la propria posizione”.
Subito dopo è intervenuto Massimo Fernandez (indagato, ma non raggiunto da alcun provvedimento, se non un sequestro di somme) che ha reso questa dichiarazione: “Questa mattina ho appreso di essa è stato coinvolto in un'indagine della Procura della Repubblica di Marsala. Tenuto conto della mia totale fiducia nell'operato delle Forze dell'Ordine, sin da subito mi sono reso disponibile per facilitare le necessarie operazioni. Oggi manifesto la mia serenità, fiducioso che quanto prima avrò la possibilità di chiarire la mia posizione dinanzi all'Autorità Giudiziaria”.
Presente il sindaco Massimo Grillo, gli assessori Donatella Ingardia e Giacomo Tumbarello, il primo cittadino - che nel pomeriggio, in merito, aveva già rilasciato dichiarazioni alla stampa - ha fatto tutta una lunga dichiarazione come al solito molto generica e senza nessun tipo di elaborazione di quanto accade tra le forze politiche che fanno parte della sua maggioranza: “Mi sembra giusto far arrivare anche l'apprezzamento mio e della mia Amministrazione per il lavoro condotto dalla Magistratura, dagli Organi inquirenti e confidiamo chiaramente che si possa fare piena luce su quanto è oggetto di indagine, con i dovuti approfondimenti. È giusto che se qualcuno ha sbagliato, mi auguro che questo possa farsi valere subito. Così come, al contrario, se dovessero manifestarsi ragioni di innocenza che questo possa essere provato celermente. Credo che queste siano occasioni, anche per la politica in generale, per avviare delle riflessioni sulla nostra azione politica quotidiana, affinchè la nostra condotta sia sempre improntata all'estremo rigore. Che si possa avere sempre la capacità di anteporre il bene comune anche rispetto a legittimi interessi personali che, in alcune occasioni, possono portare fuori strada. Non è la prima volta che la nostra città viene investita da problemi giudiziari, ed è giusto che ciascuno di noi possa fare i dovuti approfondimenti per rendere sempre più impermeabili le nostre Istituzioni, rispetto anche al giuramento che abbiamo fatto davanti la Costituzione ma anche innanzi alla nostra coscienza. Siamo qui per servire la nostra comunità ed è bene che si faccia sempre con questo spirito. Credo che, anche da questo punto di vista, come Amministrazione abbiamo dato testimonianza della buona volontà di un rigore, espressione di ferma determinazione che riguarda la mia persona ma anche quella di tutti gli assessori che compongono la Giunta”.
Al termine delle dichiarazioni e prima di chiudere i lavori, il Consiglio comunale ha approvato sei delibere di “riconoscimento debito fuori bilancio”.
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