Lascia il carcere per gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico il 33enne salemitano Alessandro Arcabascio. A deciderlo è stato, su richiesta dell’avvocato difensore Calogera Falco, il giudice monocratico del Tribunale di Marsala Francesco Parrinello, davanti al quale il 33enne salemitano è sotto processo per maltrattamenti contro familiari, violenza privata e cognizione o impedimento di conversazioni telefoniche. Comportamenti che, secondo l’accusa, sarebbero stati dettati da forte gelosia. Contestata anche la recidiva.
L’epoca dei fatti oggetto del processo va dal 2020 al gennaio 2024. Presunta vittima: l’ex compagna (C.C., di 29 anni). Arcabascio era stato rinchiuso in carcere qualche mese fa perché aveva staccato il braccialetto elettronico anti-stalking quando, il 30 agosto dello scorso anno, sparì misteriosamente, lasciando nell’abitazione dei familiari il telefono cellulare e portando con sé soltanto il documento di identità.
Nell’ultima udienza del processo ad Arcabascio, davanti al giudice Parrinello, sono stati ascoltati, tra gli altri, il padre e un cugino dell’ex compagna. A disporre il giudizio immediato per l’imputato era stata il giudice Annalisa Amato.