"Treno della Memoria", Valentina Colli: "Un viaggio di consapevolezza dal quale non si scende più"
"Un viaggio di consapevolezza, il quinto anno a Trapani con il Treno della Memoria", ha dichiarato Valentina Colli intervenendo a Buongiorno24. "Ho sempre lavorato al Treno della Memoria come UDI, ma da quest’anno facciamo parte a tutti gli effetti dell’Associazione Terre del Fuoco Trentino, che si occupa del progetto, e siamo i referenti locali. Questo è stato l’anno della consapevolezza - continua la Colli - perché il progetto ha fatto uno scatto in avanti. Abbiamo formato sei educatori, ragazzi che hanno affrontato il progetto lo scorso anno e quest’anno hanno accompagnato loro stessi diversi gruppi. La consapevolezza che dal Treno non si scende e, anzi, si intraprendono percorsi formativi importanti: Giulio, Dario, Erika, Claudia, Claudio e Gaetano sono stati i nuovi educatori del Treno della Memoria trapanese. Con grande senso di responsabilità e competenza hanno accompagnato, oltre al gruppo di Trapani, anche gruppi provenienti dal Nord Italia. Questo rappresenta un passo fondamentale verso il nostro obiettivo: creare comunità senza divisioni sociali e di classe, superando le barriere geografiche che, anche sul Treno della Memoria, non è sempre facile abbattere."
"Noi siamo partiti con le borse di studio nel 2019, con trentatré ragazzi provenienti da undici Comuni. Nel tempo, il numero dei Comuni è diminuito, ma i ragazzi sono aumentati ed è questa la cosa più importante."
Il Treno è il treno della consapevolezza, perché la risposta degli Istituti e degli studenti è stata straordinaria, nonostante la progressiva riduzione dei contributi. Sempre presenti, invece, il Comune di Erice e il Comune di Paceco, che hanno messo a bilancio il progetto e che hanno visto la partecipazione a Cracovia dell’assessora Carmela Daidone, ormai "alfiera della Memoria" della Vetta. Quest’anno si è aggiunto anche il Comune di Misiliscemi, oltre a numerosi privati - Sabrina Giudici, Enzo Scontrino, Luigi Mazzamuto, Maria Pia Zichichi e l’Associazione "Simona Genco" - che hanno voluto dare il loro contributo per rendere possibile questa esperienza.
I ragazzi e le ragazze in partenza hanno volato da Palermo a Bergamo, visitato il memoriale del Binario 21 a Milano, prima di affrontare il lungo viaggio in pullman Milano-Berlino-Cracovia e ritorno. Un viaggio intrapreso con il desiderio di conoscere, di vedere e toccare con mano le ferite inferte all’Europa nel ‘900: dal Memoriale a Sinti e Rom a Ravensbrück, alla Fabbrica Schindler, fino ad Auschwitz-Birkenau, testimoniando il male dell’uomo sull’uomo.
"Dal Treno della Memoria, una volta saliti, non si scende più...". Questa è una delle frasi più ricorrenti tra i cinquanta ragazzi e ragazze delle scuole superiori di Trapani - IPSEOA "I. & V. Florio", ISS "Da Vinci/Torre", ISS "Sciascia e Bufalino", ISS "Calvino/Amico" - che sono rientrati dal viaggio del progetto culturale Treno della Memoria. Un’esperienza che li ha portati a vedere con i loro occhi i luoghi della memoria di Berlino e Cracovia e i campi di concentramento e sterminio di Ravensbrück e Auschwitz-Birkenau.
Questa è la quinta edizione del progetto che vede la partecipazione di un gruppo di studenti e studentesse della provincia di Trapani, in un viaggio che attraversa l’Italia da sud a nord. Infatti, il gruppo si è unito a Berlino con quelli in partenza da Trentino-Alto Adige e Veneto, formando così la "comunità viaggiante" del Treno della Memoria.
Il Treno della consapevolezza, perché varcare la "porta infernale" di Birkenau e confrontarsi con i capelli, le scarpe e gli oggetti d’uso quotidiano sottratti ai prigionieri prima che venisse tolto loro anche il nome, non lascia dubbi: questo è stato e potrebbe ripetersi. Perché a 400 km di distanza si combatte ancora, in Ucraina, e noi non possiamo non scegliere da che parte stare.
"La consapevolezza che la rete con le scuole è fondamentale, in un rapporto di cooperazione: Vita D’Amico ("Da Vinci/Torre"), Pina Mandina ("Florio"), Cettina Mistretta ("Sciascia/Bufalino"), Margherita Ciotta ("Amico/Calvino"), sono le dirigenti scolastiche che hanno investito in questo progetto, permettendoci di entrare a scuola, affidandoci i loro ragazzi, prestandoci i loro spazi e sostenendoci sempre. Il Treno della Memoria è un viaggio zaino in spalla nella pagina più oscura della storia, un pellegrinaggio laico, un percorso di cittadinanza attiva.
È una comunità che azzera le diversità sociali e valorizza le differenze culturali, trasformando il "voi" in "noi". Il Treno della Memoria è un progetto che non si arresta e non finisce. Per raccontarvelo con la nostra voce, vi aspettiamo all’Ariston (anche lui nostro supporter!) il 14 aprile con il racconto dei ragazzi e delle ragazze del Treno della Memoria 2025", conclude la Colli.
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