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09/03/2025 06:00:00

Trapani, è possibile richiedere rimborsi per i disagi idrici. Ecco come.

Trapani ha ricevuto acqua in abbondanza, e la turnazione è ripristinata. Ma la tranquillità è solo apparente. La rete idrica continua a mostrare segni di cedimento, con guasti e riparazioni all'ordine del giorno.

L'assessore Vincenzo Guaiana rassicura: "Salvo imprevisti, la pompa di Marracco, che fornisce Misiliscemi, verrà ripristinata. Due pompe sono state già riparate, consentendo una maggiore portata di circa 25 litri al secondo. Questo consentirà di raggiungere i livelli ottimali per garantire una equa distribuzione. Non abbiamo registrato alcun disagio". Almeno a Trapani, perché la realtà dei fatti, raccontano tutt'altra storia a Misiliscemi.

Rimborsi fantasma, la frustrazione dei cittadini

Negli ultimi due anni, in molti hanno presentato richieste di rimborso per i disagi subiti, con importi che variano da 500 a oltre 1000 euro. Ma le pratiche sono ferme, generando frustrazione e rabbia. La strategia di compensazione tra le diverse stazioni di pompaggio, tanto decantata dall'amministrazione, sembra aver mitigato i disagi solo in apparenza. La rete idrica è fragile, e l'estate si preannuncia incerta.

Come tutelarsi, la guida dell'esperto

"Ricordiamo come funziona in caso di carenza idrica - spiega l'avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell'Associazione di Consumatori Codici - Quando manca l'acqua, le persone devono segnalare il problema via Pec all'ufficio idrico del Comune di Trapani. Solo così è possibile dimostrare le interruzioni. Se poi arriva la bolletta, ad esempio del 2024, con il calcolo dell'intera tariffa annua, ma vi sono state interruzioni per almeno due o tre mesi, è possibile chiedere una revisione dell'importo o uno sconto in bolletta a compensazione. Così come previsto dal regolamento Arera".

Dalla protesta al rimborso, un percorso ad ostacoli

Maltese sottolinea che "chi non effettua questa segnalazione e si limita a protestare attraverso comitati cittadini o associazioni di consumatori non potrà poi chiedere riduzioni in bolletta". Inoltre, "bisogna considerare il totale delle interruzioni: se in agosto l'acqua è mancata per due o tre settimane, in settembre per una settimana e in ottobre per quattro giorni, sommando i vari periodi di disservizio, si potrebbe arrivare a due o tre mesi complessivi. In tal caso, la tariffa va ricalcolata su 365 giorni meno i giorni di effettiva mancanza d'acqua".

Autobotti e fatture, la via crucis dei cittadini

Un altro aspetto riguarda chi si rifornisce con autobotti: "È fondamentale farsi rilasciare una fattura. Dimostrare di aver acquistato acqua permette di chiedere una compensazione direttamente in bolletta. Tuttavia, ottenere un rimborso è molto difficile, poiché il Comune dovrebbe impegnare specifiche somme a bilancio, una procedura complessa e farraginosa". In pratica, i cittadini si trovano a dover affrontare una vera e propria via crucis per ottenere un risarcimento, mentre l'amministrazione sembra trincerarsi dietro la burocrazia.