Un'indagine allarmante condotta dalla sezione penale del Tribunale di Trapani, guidata dal presidente Daniela Troja, ha messo in luce un preoccupante fenomeno: l'età degli imputati per reati di Codice Rosso si sta abbassando drasticamente. Giovani, giovanissimi, spesso appena maggiorenni, si rendono protagonisti di atti di violenza, stalking e abusi, un dato che ha spinto la dottoressa Troja a interrogarsi sulle cause profonde di questo cambiamento.
"Qualche tempo fa, la mia attenzione si è focalizzata sul fatto che l'età degli imputati era di gran lunga inferiore rispetto a quella che avevo riscontrato in passato", ha dichiarato il presidente Troja durante un recente incontro. "Questo mi ha molto colpito, tanto da proporre ai giovani funzionari dell'ufficio del processo di condurre una statistica non solo numerica, ma che cercasse di capire cosa c'è dietro queste violazioni".
Un team di giovani professionisti, guidati da Claudia Alastra e da Angelo Filippazzo, ha raccolto dati e analizzato i fascicoli, individuando le parole chiave che identificano i processi e le responsabilità. Il risultato è un quadro allarmante, che evidenzia un aumento dei reati di Codice Rosso tra i giovani, con un'età media degli imputati che si abbassa sempre di più.
"Abbiamo cercato di capire dove si svolgono e chi sono i protagonisti di questi delitti", ha spiegato la dottoressa Troja, ricordando i tre principali reati di Codice Rosso: maltrattamenti in famiglia, atti persecutori (stalking) e violenza sessuale. "Le violenze sessuali, in particolare, presentano diverse gravità, e stiamo assistendo anche a un aumento dei reati commessi nel cyber, come la diffusione di materiale pornografico non consensuale".
La presidente Troja ha sottolineato l'importanza del ruolo della scuola nell'educazione dei giovani, auspicando che giornate come quella dell'incontro diventino parte integrante del curriculum scolastico. "In questa svolta epocale, mi sarei aspettata che il concetto di alternanza scuola-lavoro includesse anche uno studio del vulnus della formazione dei ragazzi - ha affermato - La scuola istruisce, ma non è aiutata nell'educazione del sentimento, del rapporto. E purtroppo, spesso non è aiutata neanche dalle famiglie".
Un appello accorato è stato rivolto ai giovani, affinché trovino il coraggio di denunciare abusi e violenze, sia subite che assistite. "Quando i professori si accorgono di qualcosa, spesso i genitori negano l'evidenza - ha denunciato la dottoressa Troja - Ma qui ci vuole un atto di coraggio da parte vostra, dei ragazzi. Abbiate il coraggio di dire 'La professoressa ha ragione, cosa posso fare? Dove ho sbagliato?'".
L'uso smodato di stupefacenti è stato individuato come una delle cause principali dell'aumento dei reati di Codice Rosso tra i giovani. "Maltrattamenti in famiglia, estorsioni, lesioni: spesso sono commessi da ragazzi sotto l'effetto di stupefacenti - ha spiegato la presidente Troja - Non esistono droghe leggere, tutte creano dipendenza e possono trasformare le famiglie in inferni. L'abbassamento dell'età dei consumatori di droghe pesanti come il crack e la cocaina è un fenomeno allarmante che contribuisce all'incremento di questi reati".
Un altro fenomeno preoccupante è la diffusione di immagini intime non consensuali, spesso utilizzate come strumento di ricatto o di umiliazione. "Questo è un reato grave, che distrugge la reputazione delle vittime - ha sottolineato Daniela Troja - Ma voglio dirvi una cosa: non è finita. Non è finita la vostra reputazione per queste immagini. È lui, lo stronzo che le ha diffuse, che un giorno si vergognerà".
Infine, un appello è stato lanciato sul tema della violenza sessuale: "Il rapporto sessuale si deve poter fermare sempre. Quando è no, è no - ha ribadito il presidente Troja -Non dovete vergognarvi di dire 'Non sono pronta'. Forzare la mano è un reato, è violenza sessuale".