Un racconto intenso di lavoro, sindacato e mafia. Il libro "Cose" di Elio Montanari, pubblicato da Quick Edizioni, verrà presentato mercoledì 19 marzo alle ore 17.30 nella sala Fulvio Sodano di Palazzo D’Alì a Trapani. Una testimonianza potente, quella di Giovanni Burgarella, che condivide la sua storia personale e la tragica scomparsa del fratello, attraverso un viaggio che intreccia il cantiere, l'impegno sindacale e la lotta contro le ingiustizie.
L'evento si aprirà con i saluti istituzionali, per poi lasciare spazio agli interventi di protagonisti del mondo sindacale e politico. Oltre all'autore Elio Montanari e a Giovanni Burgarella, saranno presenti Giovanni Pistorio, segretario della Fillea Cgil Sicilia, Gaspare Giaramita, segretario della Fillea Cgil Trapani, e Antonio Di Franco, segretario nazionale della Fillea Cgil. A moderare l'incontro sarà il giornalista Giacomo Di Girolamo.
Il libro non è solo una testimonianza personale, ma un prezioso contributo per le nuove generazioni di sindacalisti, per chi ancora crede nella possibilità di un cambiamento sociale. Il sindacato, come racconta Burgarella, non è solo un'istituzione, ma una missione che richiede coraggio e dedizione, soprattutto in terre difficili come il Mezzogiorno, dove le "cose" possono abbattere i muri dell'omertà e della paura.
Attraverso i racconti di Giovanni Burgarella emergono immagini vivide di luoghi, colori e profumi che rappresentano un Sud spesso ferito dalla mafia, ma che conserva una bellezza capace di resistere alla violenza e alla prevaricazione. La mafia tenta di imporsi con la paura, con alleanze oscure, con la repressione, ma ci sono storie, come quella narrata in "Cose", che dimostrano che resistere è possibile. Un appuntamento imperdibile per chi crede ancora nella forza della memoria e nella necessità di raccontare per non dimenticare.
“Un prezioso contributo rivolto alle nuove generazioni di delegati su come imparare ad ‘essere sindacato’. Questa è una storia di impegno sociale, di attivismo politico, inuna terra difficile dove ci sono Cose che possono abbattere i muri di omertà quotidiana. Se ognuno fa la sua parte fino in fondo, si può invertire la narrazione diluoghi, persone e di storie che sembrano già scritte. Così si cambiano le prospettive, si genera fiducia e speranza in un mondo con meno ingiustizie. Il Mezzogiorno ha bisogno di questo coraggio, di gente che ama la sua terra e che per un pezzo di libertà di tutti mette a rischio la sua perché ne è profondamente convinto. Le nuove generazioni di sindacalisti della Fillea, i nostri militanti e delegati, devono potersi nutrire della bellezza semplice e spontanea di queste cose. I racconti di Giovanni ti fanno sentire vicini luoghi sconosciuti di cui si avvertono colori e profumi. La mafia deturpa la bellezza di un Paese, svilendone la storia. Solo certe cose riescono a non lasciare spazio, all’odio, alla violenza, alla prevaricazione, alla vendetta. La mafia
tenta di innescare spirali, dispone di mezzi e di alleanze, impressiona e atterrisce. Ma c’è un luogo di resistenza sul quale non avrà mai il potere di piantare il suo squallido vessillo”, così il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco.