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30/04/2025 08:50:00

Tentò un furto al Campus Archeologico di Selinunte: condanna definitiva

Condannato in primo e secondo grado per tentato furto, aggravato dalla “violenza sulle cose” e dalla circostanza che “la res si trovava in luogo costituente stabilimento pubblico e sottoposto a sequestro (CAM- Campus Archeologico Museale in località Triscina di Selinunte)”, il 66enne castelvetranese Antonio Arimondi si è visto dare torto anche nel terzo e ultimo grado di giudizio.

La settima sezione della Corte di Cassazione (presidente Michele Romano) ha, infatti, ritenuto “inammissibile” il ricorso di Arimondi contro la sentenza della Corte d’appello di Palermo, che il 3 maggio dello scorso anno ha confermato la condanna emessa dal Tribunale di Marsala. Il ricorrente è stato anche condannato dalla Suprema Corte al pagamento delle spese processuali e di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Come primo motivo di ricorso Arimondi ha lamentato violazione di legge in relazione alla circostanza che l'immobile, dove fu commesso il fatto contestato, apparteneva a soggetto privato e non aveva quindi la qualità di natura pubblica, risultando di una fondazione privata. “Il motivo è inedito – scrivono i giudici della Cassazione - in quanto con l'atto di appello non si è mai contestata la natura pubblica dell'immobile, ma solo che l'imputato non ne avesse contezza, cosicché sul punto la Corte di appello non ha avuto modo di verificare l'attuale tesi difensiva”.
 



STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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