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30/04/2025 10:00:00

Da Ascoli a Dongo: chi celebra il Duce e chi paga per uno striscione antifascista

 La differenza. Da ottant'anni la festa della liberazione è divisiva e manifesta la diversità.

Ad Ascoli Piceno nel 25° giorno di aprile una fornaia ha esposto questo striscione: "25 Aprile Buono come il pane, bello come l’antifascismo". Per quel gesto è stata sottoposta a due controlli dall'autorità di pubblica sicurezza. La biodiversità non si è fatta attendere, la notte del 27 si esplicitata con una scritta di vernice nera: "Da quel forno un tale fetore che diventa simpatico anche il questore".Poi ogni 27 aprile a Dongo-Como-si rende omaggio a Mussolini e ai 15 gerarchi fascisti della Repubblica di Salò che con coraggio e onore stavano fuggendo in Svizzera, dopo un ventennio di regime,torture, discriminazioni,perpetrati con il motto "Dio,Patria e Famiglia",che in quel comune sul lago di Como furono arrestati.

I cento dimostranti neofascisti,che hanno gridato "presente" con il relativo saluto romano, si sono poi spostati verso Giuliano di Mezzagra una frazione del comune italiano di Tremezzina dove il Duce insieme a Claretta Petacci il giorno dopo furono impiccati per poi essere esposti a P.le Loreto a Milano. Dopo otto decenni, ma anche prima, si può affermare che quella esecuzione fu una giustizia vendicativa, ironia della sorte forse in nome di quel Dio tanto evocato all'epoca dal regime, che oggi in molti citano, che predicava attraverso Mosè:"Chi percuote a morte qualsiasi uomo, dovrà essere messo a morte.Chi percuote a morte un capo di bestiame, dovrà risarcirlo: vita per vita.Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all'altro.Chi percuote a morte un capo di bestiame, dovrà risarcirlo; ma chi percuote a morte un uomo sarà messo a morte." Anche il valore della famiglia lasciò molto -perifrasi- a desiderare, accanto a lui nell'ora della morte a sacrificarsi per lui c'era l'amante, non la moglie Rachele Guidi, madre dei suoi figli: Edda,Vittorio, Bruno,Romano e Anna Maria. Dopo la divagazione, si torna ai neofascisti che per sobrietà non sono stati identificati. Evidentemente il lievito di birra per creare il pane è più pericoloso dell'olio di ricino. La differenza è palese.

Vittorio Alfieri



STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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